Più lavoro, meno retribuzioni e obbligo di associarsi alla coop: a Piacenza quattro rinviati a giudizio

Quattro persone che occupavano ruoli chiave in una cooperativa attiva nella logistica sono state rinviate a giudizio con l’accusa di estorsione aggravata. Per la precisione negli atti si parla di pressioni per costringere i lavoratori ad accettare buste paga irregolari, per lavorare in orari non previsti dal contratto, per non iscriversi a sindacati, per far figurare false trasferte dalle quali dovevano scaturire straordinari e soprattutto per associarsi alla cooperativa, così da poter aggirare le normative sul lavoro dipendente, senza però coinvolgere in alcun modo questi soci nella gestione. I fatti oggetto di accusa e denunciati tra il 2009 e il 2012 da alcuni dipendenti, sarebbero avvenuti a Piacenza, in un magazzino di proprietà di una società che aveva affidato la gestione logistica e i trasporti a una cooperativa napoletana. I quattro rinviati a processo, che si dichiarano tutti innocenti e per questo hanno rinunciato al rito abbreviato per sottoporsi a quello ordinario, sono i due amministratori della cooperativa, rispettivamente un 45enne di Cremona e un 36enne di Milano, il capo magazziniere, 46nne di Montecatini Terme) e una socia 49enne di Reggio Emilia.