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Porto Trieste: al via i lavori per la piattaforma logistica con la «benedizione» del Consiglio di Stato

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Le notizie che arrivano da Trieste vanno messe in fila. La scorsa settimana è stata posta simbolicamente la prima pietra dei lavori per la realizzazione della piattaforma logistica, sviluppata su un’area di 121.700 metri quadrati, arricchita dalla realizzazione di una nuova banchina di 400 metri circa e da un nuovo collegamento ferroviario. Per la precisione l’opera sorgerà tra lo Scalo Legnami e la Ferriera in modo da congiungere la banchina di Servola (che sarà per l’appunto rafforzata). A realizzare i lavori sarà un raggruppamento di imprese che comprende Icon, Francesco Parisi Casa di Spedizioni, Cosmo Ambiente e Interporto di Bologna. Terminata la progettazione esecutiva il cantiere andrà avanti per 852 giorni (a spanne circa tre anni) e richiederà un intervento di 132,4 milioni di euro, 70 stanziati dall’Autorità Portuale, 32 da delibera del Cipe, 30 milioni a carico della cordata che si è appunto aggiudicata la concessione. Gongola su FB Alessandro Ricci, presidente dell’interporto di Bologna: «siamo il primo Interporto ad investire in una banchina portuale e lo facciamo in un grande porto come Trieste che ha traffici in aumento. Lo facciamo con dei partner seri, con i quali realizzeremo grandi successi. Fra 3 anni a partire da oggi, dopo 130 milioni di euro investiti, cominceranno ad arrivare le navi. Intanto ci mettiamo avanti e presto inizia il collegamento ferroviario Bologna-Trieste».

Molti di voi però ricorderanno che l’aggiudicazione della gara alla cordata che comprende anche l’interporto di Bologna era arrivato per così dire in seconda battuta, dopo cioè aver annullato quello a favore dell’impresa Mantovani che, sentendosi danneggiata, aveva presentato ricorso per chiedere l’annulamento della gara. Ebbene, il primo giudizio da parte del TAR del Friuli Venezia Giulia aveva di fatto respinto il ricorso. Proprio in questi giorni arriva pure la sentenza del Consiglio di Stato che va esattamente nella stessa direzione. E così, rimossi questi ultimi intoppi legali, i lavori possono veramente procedere con il vento in poppa.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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