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Reverse charge, da oggi applicabile nei contratti di trasporto e logistica

Pubblicato il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate con le istruzioni e il modulo da inviare per scegliere l’opzione del versamento dell’Iva direttamente da parte del committente in fase di stipula dei contratti. “Una riforma strategica – secondo Assologistica – per contrastare le irregolarità nella logistica”. Esulta anche Confetra che specifica: “La misura porterà nelle casse dello Stato circa 600 milioni di euro”

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Via libera dell’Agenzia delle Entrate alle istruzioni operative per applicare la reverse charge, ovvero la possibilità per il committente di versare direttamente l’Iva al posto del fornitore, nei contratti per l’erogazione di servizi di trasporto, movimentazione e logistica. Da oggi è possibile scegliere questa opzione utilizzando il modello di comunicazione pubblicato a corredo del provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 28 luglio scorso. 

La riforma è contenuta nell’articolo 17 della Legge di Bilancio 2025 che ha introdotto il regime della reverse charge per il settore, prevedendo nelle more dell’autorizzazione richiesta al Consiglio europeo, la possibilità di richiederne l’applicazione in fase di stipula del contratto. La facoltà di esercizio dell’opzione è consentita anche nei rapporti tra i subappaltatori e ciascun rapporto di subappalto può considerarsi autonomo rispetto agli altri rapporti di subappalto, nonché a quello tra committente e primo appaltatore.

Come praticare l’opzione

Per poter utilizzare questo regime il committente, che svolge attività di trasporto e movimentazione merci e prestazioni di servizi di logistica, deve inviare la comunicazione, allegata, all’Agenzia delle Entrate, in via telematica, direttamente o tramite un intermediario e di comune accordo con il prestatore del servizio. L’opzione ha durata triennale e si considera esercitata dalla data di trasmissione della comunicazione.

Assologistica: “Riforma per contrastare le irregolarità”

La comunicazione dell’Agenzia delle Entrate, attesa da tempo, è stata accolta con entusiasmo da Assologistica, in prima fila tra le associazioni che hanno sostenuto e promosso l’applicazione di questo regime fiscale per il settore. “Con questo atto – dichiara Umberto Ruggerone, presidente di Assologistica – si attua una delle riforme più strategiche che abbiamo contribuito a costruire, fin dalle prime bozze normative. Il reverse charge rappresenta una svolta: permette di contrastare le irregolarità che danneggiano il settore e di restituire trasparenza a tutta la supply chain. Il lavoro svolto con il vice Ministro Maurizio Leo è stato determinante – prosegue Ruggerone – e ha permesso di definire una procedura concreta, applicabile e condivisa, che oggi diventa realtà. Ringraziamo il direttore dell’Agenzia, Vincenzo Carbone, per aver accolto le esigenze del settore e per aver portato a termine il processo con tempestività”.

Confetra: “Così lo Stato recupera circa 600 milioni di euro”

Anche Confetra è intervenuta sul tema. “Ci sono voluti alcuni anni ma finalmente la nostra richiesta di estendere il reverse charge è realtà”. Ha dichiarato il Presidente Carlo De Ruvo. “Si tratta di una norma che consentirà allo Stato di recuperare un gettito IVA nell’ordine di circa 600 milioni di euro.

La logistica negli ultimi anni – prosegue – è stata spesso al centro di accuse e sospetti legati a pratiche illecite negli appalti. Per contribuire alla trasparenza del settore, Confetra sta operando su più fronti. Per prevenire i fenomeni di frode fiscale diffusi e pericolosi, un intervento legislativo – che consenta una deroga al pagamento dell’imposta – si è quindi reso necessario nel settore degli appalti di logistica”.

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