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Riparte da Venezia la Via della Seta del XXI Secolo

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Sviluppo congiunto dei porti, sia infrastrutturale sia operativo, anche attraverso l’assistenza reciproca all’impiego di innovazioni tecnologiche e organizzative. Questo l’obiettivo dell’accordo siglato oggi da Paolo Costa, presidente dell’Autorità Portuale di Venezia e da Lv Liqun del Porto di Ningbo, uno dei principali porti cinesi, strategico per la sua vicinanza ai principali distretti industriali del Paese asiatico. 

Un accordo che concretizza la visione identificata nelle linea guida della «Silk Road Economic Belt and 21st Century Maritime Silk Road» redatta dalla Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme e dai ministri degli Esteri e del Commercio della Repubblica Popolare Cinese che intendono investire congiuntamente sulla costruzione di una rotta marittima integrata, sicura ed efficiente messa in opera dalle città portuali – e con loro dai rispettivi Stati – poste lungo la Rotta della Seta.

Adattare i porti e le loro connessioni alla nuova scala dei flussi di traffico tra Asia e Europa impone una strategia attenta alla ricerca del percorso che minimizzi le distanze tra l’origine e la destinazione delle merci per ridurre costi, tempi ed emissioni inquinanti di trasporto. Percorso che trova nell’Alto Adriatico e Venezia in particolare, il porto più vicino al cuore della manifattura europea.

Fondamentale ora è che entrambi gli scali si attrezzino per intercettare i flussi di traffico tra Europa e Asia. A maggior ragione se, come prevede lo Shanghai International Shipping Institute, nel 2030 il traffico merci movimentato dai porti cinesi si raddoppierà salendo a oltre 25 miliardi di tonnellate, con un traffico container pari a 505 milioni di TEU e almeno 40 i milioni di TEU che si muoveranno lungo la via della seta marittima da e per l’Europa. Di cui, 35 milioni di TEU da movimentare in partenza/arrivo da/a Ningbo e almeno 6 milioni di TEU in arrivo/partenza a/da Venezia e Alto Adriatico.

Venezia si sta attrezzando per poter giocare un ruolo di spicco sulla rotta Cina-UE puntando su una valorizzazione dei suoi asset – spazi logistici a Marghera e negli altri scali limitrofi, collegamenti con le reti europee stradali, ferroviarie e di navigazione interna – con la realizzazione del sistema portuale offshore-onshore, innovazione tecnica e organizzativa che coniuga le esigenze delle mega navi portacontainer con la gestione dei mega carichi che trasportano.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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