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Ripartizione dei proventi delle multe per eccesso di velocità: a 2,5 anni dal CDS c’è un decreto applicativo

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Genericamente le chiamiamo «multe». Anche se tecnicamente si chiamano «sanzioni amministrative». Fino a oggi andavano a finire tutte in uno stesso calderone indistinto, sacrificando in particolare quella parte che – lo diceva il codice della strada – doveva servire a incrementare la sicurezza e quindi anche alla manutenzione di strade e segnaletica. Da gennaio, invece, stando a quanto prevede un decreto in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, qualcosa dovrebbe cambiare. Gli uffici ragioneria, infatti, dovranno distinguere quanto entra per multe riferite ad eccesso di velocità da quanto entra per altre infrazioni al Codice della strada. Per il primo anno di applicazione i fondi provenienti da eccesso di velocità dovrebbero essere ripartiti fra ente locale e gestore della strada entro il 31 gennaio 2014.
Fanno eccezione soltanto i proventi che derivano da multe riscontrate in autostrada, su strade statali, anche se con gestione regionale, perché in tali casi tutto viene destinato all’ente da cui dipende l’organo accertatore. Come a dire, che se è statale andrà allo Stato. 
Il decreto aggiunge pure che si possono fare controlli di velocità anche in caso di pioggia o in presenza di cantieri, che le postazioni fisse vanno sistemate su arterie critiche o a elevata sinistrosità.
La vicenda era rimasta finora impantanata perché non c’erano gli strumenti tecnici per mettere quanto previsto dal Codice della strada. O magari c’erano anche interessi diversi che contrastavano l’applicazione di questa norma. In molti cioè sostenevano che l’autovelox era gestito con una certa leggerezza, allo scopo di far cassa, così da recuperare parte dei maggiori proventi di cui dispongono attualmente gli enti locali.Poi però nell’aprile di quest’anno, la legge n. 44/2012, ha introdotto un comma particolare (il 16 dell’art. 4 ter) secondo cui la norma in questione era da attuarsi, malgrado non esistesse ancora il decreto attuativo del Codice della strada. E tutto questo ha accelerato – si fa per dire – la definitiva approvazione del tanto atteso decreto, che dovrebbe essere pubblicato in tempo per entrare in vigore a inizio anno. 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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