Quante volte l’abbiamo sentito dire: ha più autorità portuali l’Italia che gli Stati Uniti d’America. Ora però questa frase potrebbe essere riconiugata al passato se il progetto di riforma preparato dal ministero delle Infrastrutture e presentato dal ministro Maurizio Lupi ai presidenti delle commissioni trasporti di Camera e Senato dovesse arrivare fino in fondo. Il progetto, infatti, prevede un taglio drastico delle Autorità: dalle attuali 24 dovrebbero passare a 8, corrispondenti ad altrettante aree logistiche del paese collegate alle reti TEN-T europee. Più specificamente i distretti prescelti sarebbero Alto, Medio e Basso Tirreno, Alto, Medio e Basso Adriatico, Sicilia e Sardegna, anche se al momento attuale non è dato sapere le singole autorità che verranno accorpate dietro a ogni distretto.
Ciò che è certo, invece, sono i criteri che andranno a definire il perimetro delle nuove Autorità. Il primo, quello più importante, è stato già detto e riguarda l’appartenenza alle reti Ten-T e il collegamento con i corridoi europei, ma anche il peso strategico rispetto ai flussi di traffico internazionale.
Altro aspetto sicuro riguarda le funzioni che verranno assegnate alle nuove Autorità, relative alla definizione di un piano integrato logistico che avrà comunque bisogno per diventare operativo del beneplacito del ministero, chiamato a valutarne la coerenza rispetto al piano nazionale della logistica.
Molto importante, inoltre, tra gli compiti assegnati alle Autorità quello di sviluppare sia «progetti di integrazione multimodale per la movimentazione» delle merci, sia «sistemi di sportelli unici» utili a velocizzare le pratiche doganali e ad alleggerire il peso della burocrazia.
Rivoluzione per le Autorità portuali nel disegno di riforma Lupi: da 24 diventeranno 8
-