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Sedici ore di guida senza soste: maximulta ad autotrasportatore greco

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Correre, correre, correre: nel mondo dei trasporti sembra un po’ la regola, imposta da una macchina che schiaccia i deboli a vantaggio dei forti. E non serve specificare chi gioca l’uno o l’altro ruolo: tanto l’avete capito, no?

Normale che poi quando l’anello debole della catena (quello cioè visibile perché viaggia per strada) incappa in un controllo subisce conseguenze molto pesanti. Per carità, è la legge che lo prevede, ma la stessa legge (il decreto leg. N.286 del 2005, all’art. 7) prevede pure che se il conducente di un veicolo ha “violato le norme sulla sicurezza della circolazione stradale” ne rispondono con lui anche il committente, il caricatore e il proprietario delle merci trasportate, almeno quando “le modalità di esecuzione della prestazione, previste nella documentazione contrattuale, risultino incompatibili con il rispetto da parte del conducente, delle norme sulla sicurezza della circolazione stradale violate”.

A questo punto veniamo al fatto di cronaca, di cui è protagonista un autotrasportatore greco 50enne, partito martedì scorso dall’Olanda con un carico di carni suine e diretto ad Ancona per imbarcarsi alla volta del suo Paese natale. Il malcapitato aveva deciso di ridurre al massimo i tempi di trasporto senza fermarsi a riposare, come invece ordina la legge, ma è stato fermato per un controllo da una pattuglia della Polizia stradale di Forlì sull’A14, nell’area di servizio Bevano. Il controllo del cronotachigrafo ha evidenziato che il camion era in marcia ininterrottamente da 16 ore. È così scattata la multa, inevitabile e salata (ben 1.260 euro), oltre a una sosta forzata di 10 ore di riposo, durante la quale i documenti dell’uomo sono stati trattenuti.

A questo punto le domande: quest’uomo faceva fatica a spegnersi? Stava cercando di ottenere un record? Provava un piacere perverso nel tenere le mani incollate al volante per ore e ore? Oppure c‘era qualcuno o qualcosa che gli aveva stabilito una tabella di marcia? Per avere risposte ci sarebbero voluti quei controlli richiesti dalla legge. Ma considerando pure che qui siamo davanti a un’impresa straniera, tutto lascia pensare che rimarranno per sempre senza risposta. 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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