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Sistri: ecco le proposte di Anita per «ricominciare da zero»

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Domanda: quanti anni sono che le aziende di autotrasporto perdono tempo con il Sistri? In ogni caso troppi. Ed ecco perché qualcuno comincia ad alzare la voce, a manifestare insofferenza per le complicazioni con cui si è dovuto confrontare, ma anche a indicare un possibile futuro migliore. È seguendo questa strategia che ieri mattina si sono presentati presso la segreteria tecnica del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti il presidente nazionale di Anita Thomas Baumgartner e il presidente della Sezione trasporto rifiuti Carlo Coppola. Inizialmente i due rappresentanti dell’associazione hanno ribadito il fallimento del sistema e soprattutto il danno che ha provocato alle imprese di autotrasporto, costringendole ad applicare procedure farraginose e sostenere costi sia per il versamento del contributo annuale sia per adempiere agli obblighi di sperimentazione. Una situazione – ha osservato Baumgartner – che «mette in condizioni di svantaggio competitivo le imprese italiane rispetto alle concorrenti europee perché in altri Paesi dell’Unione si adempie agli obblighi di tracciabilità dei rifiuti, previsti dalla normativa comunitaria, con sistemi più semplici e funzionali rispetto al nostro», mentre Coppola gli faceva eco sottolineando di come l’introduzione del Sistri non abbia generato alcun vantaggio, ma soltanto un aggravamento «sotto il profilo dei costi e della gestione operativa».

Ma terminato il momento del lamento Baumgartner è andato all’attacco indicando specificatamente quali erano le deficienze di «un sistema incentrato sulla sola fase del trasporto e, per giunta, con strumenti obsoleti e installati esclusivamente sulla motrice del camion». Dopo di che, anche considerando che il ministero è impegnato a ridefinire un nuovo sistema attraverso un nuovo concessionario, il presidente di Anita ha voluto fornire il suo contributo consigliando di monitorare i flussi di rifiuti attraverso la semplice digitalizzazione degli attuali formulari (per rilevare il trasporto), dei registri di carico e scarico (per rilevare la produzione e la gestione) e della dichiarazione annuale MUD (utilizzata per fini statistici e di controllo). Inoltre, allo scopo di semplificare il quadro istituzionale di riferimento, Anita ritiene che l’Albo Gestori Ambientali possa fungere da interlocutore unico per chiunque voglia operare nel settore del trasporto e della gestione dei rifiuti sul territorio nazionale, compreso per gli operatori esteri.

Tutto qui? Eh no. Anche perché alla fine di aprile scade il termine per il pagamento del contributo annuale per il Sistri. E allora quale migliore occasione per Baumgartner per chiederne una sospensione almeno «fino a quando non sarà chiaro e definito un sistema funzionale e più coerente»? A buon intenditor…

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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