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Sospetto cartello sui prezzi dei costruttori di camion: per la Commissione UE probabili le sanzioni

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Le case costruttrici di veicoli industriali avrebbero costituito un cartello, vale a dire un accordo sui prezzi, come tale contrario alle norme europee sulla libera concorrenza. È questa l’accusa che arriva dalla Commissione europea, che lo scorso 20 novembre ha inviato una lettera agli stessi costruttori esponendo una serie di osservazioni critiche e invitandoli a presentare eventuali difese. Si tratta di una comunicazione formale prevista dalla procedura a seguito della quale, laddove la Commissione si convinca dell’esistenza di un cartello, può sfociare in una condanna fino a un massimo del 10% del giro d’affari globale.

Da notare che pur confermando l’esistenza della iniziativa, la nuova commissaria alla concorrenza, Margrethe Vestager (nella foto) non ha voluto riferire i nomi delle case coinvolte, limitandosi a dire che sono parecchie e che sarà «estremamente difficile» per esse evitare una sanzione, vista la gravità delle accuse.

E forse proprio queste parole hanno indotto una delle case coinvolte, Volvo Trucks, a uscire allo scoperto comunicando ufficialmente che, nel bilancio del quarto trimestre dell’anno, accantonerà qualcosa come 400 milioni di euro in previsione della sanzione che le sarà comminata dalle autorità europee, «pur non essendo ancora definito il quadro dell’inchiesta e le sue conclusioni».

Vale la pena ricordare che nel momento in cui nel 2011 si ebbero le prime notizie di ispezioni amministrative negli uffici delle case costruttrici ad ammettere di essere state coinvolte nella faccenda furono, oltre alla Volvo, anche Scania, MAN, Mercedes e Iveco

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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