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Sportello unico doganale e Mobilità urbana: due proposte della Consulta pronte a entrare nel decreto Infrastrutture

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La logistica in Italia è un po’ come una Cenerentola. Non a caso ieri la Banca Mondiale ha declassato il nostro paese dal 22° al 24° posto nella classifica che misura l’efficienza in questo settore. Oggi però c’è una piccola svolta. In una riunione della Consulta dell’autotrasporto e della logistica, tutti – dai trasportatori ai committenti fino ai ministeriali – hanno votato favorevolmente quattro proposte da inviare al ministro Corrado Passera. La cosa nuova è che tra queste proposte ce ne sono due – quella sull’accelerazione sportello doganale e quella sulla distribuzione urbana delle merci – che potrebbero entrare già nel prossimo decreto sulle infrastrutture.
Perché a realizzare una nuova opera occorrono anni, ma a rimuovere un’inefficienza logistica, che magari minaccia la competitività del sistema paese a volte è sufficiente poco tempo e soprattutto «zero spesa». 
E’ sufficiente leggere le notizie della scorsa settimana per trovare conferma. Da una parte – a proposito di lentezze doganali – è stata diffusa la notizia di Ikea lamenta che sul porto di Genova impiega fino a nove giorni per sdoganare la merce, rispetto ai tre necessari sui porti del Mare del Nord.
Rispetto alla congestione urbana del traffico, invece, è sufficiente ricordare il dato uscito fuori dal Libro Bianco presentato da Confcommercio: sulle strade delle nostre città si viaggia a 15 km/h, la stessa velocità di fine 700.
Ma adesso il governo dei tecnici intende cambiare passo. Per entrare nella fase 2, la fase cioè di incentivo alla ripresa, l’esecutivo, nella persona di Corrado Passera, non a caso ministro dello Sviluppo economico ma anche delle Infrastrutture e Trasporti, intende puntare su azioni concrete di poca spesa e molta resa. E un primo aiuto in tal senso lo ha chiesto proprio alla Consulta, che dovrà lavorare (come recita una recente direttiva ministeriale) sul Piano nazionale della logistica per far generare quell’efficienza che – stando alle quantificazioni fatte – potrebbe liberare risorse o rimuovere costi sommersi per circa 40 miliardi di euro.
Ecco perché, di fronte a tutte queste congiunture favorevoli, il presidente della Consulta, l’ex sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino, non sta nella pelle e percepisce la storicità del momento: «sarebbe la prima volta – ha commentato – che a un Piano nazionale della logistica seguono proposte concrete di attuazione e di miglioramento dell’efficienza. Ecco perché auspico che le proposte della Consulta possano confluire nel decreto infrastrutture che il Governo ha al suo esame e che potranno produrre cambiamenti già dai prossimi mesi».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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