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Su strada il 50% degli infortuni nell’autotrasporto: la fascia tra i 50 e i 65 anni la più colpita

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32.824: è questo, secondo le statistiche Inail, il numero di incidenti registrati nel 2014 nel settore trasporti e magazzinaggio. Sembrano tanti, ma in realtà sono il 33,7% in meno rispetto ai 49.530 registrati cinque anni fa. Merito dell’opera di sensibilizzazione e dei progetti finalizzati alla prevenzione degli infortuni promossi dall’Inail, ma merito pure di una crisi che ha in parte eroso la popolazione attiva nel settore. Nel 2014, infatti, il settore del trasporto occupava in Italia circa 1,1 milioni di persone, di cui poco più della metà impiegate nei trasporti ferroviari e su gomma, poco meno di un terzo in attività di magazzinaggio e supporto, circa un decimo nelle attività di spedizione, il 3% nei trasporti marittimi e il 2% in quelli aerei. Ma tra il 2007 e il 2014 la forza lavoro complessiva è diminuita del 4,4%, così come si sono ridotte del 7,3% le ore lavorate. Peraltro, se i trasportatori attivi sono meno, parallelamente sono anche invecchiati, nel senso che, fatta eccezione per il trasporto aereo, tutti gli altri comparti hanno visto crescere l’età media degli occupati: la quota maggiore è nella fascia 50-65 anni.

Cosa c’entra l’età? C’entra, perché proprio questa fascia è quella che ha fatto registrare la quota maggiore di denunce, pari al 33%. Per completare il profilo degli infortunati possiamo dire che per il 93% sono di sesso maschile, nel 14% dei casi sono stranieri, in maggioranza risiedono al Nord (55%), mentre Centro e Sud (22% ciascuno) seguono a distanza.

Precisazione importante: non stiamo parlando esclusivamente di autisti, ma di occupati in tutti i comparti di trasporto e in tutte le aree aziendali. Anzi, se è vero che l’89% degli episodi denunciati si è verificato in occasione di lavoro, soltanto nel 16% dei casi prevedeva l’utilizzo del mezzo di trasporto. Però, se si stringe l’analisi esclusivamente all’autotrasporto, allora la percentuale di infortuni derivanti da incidenti stradali sale al 50%. In pratica uno su due.

Quali sono gli elementi che aumentano il pericolo e il rischio di infortunio? L’Inail ne elenca diversi e ne dedica alcuni in modo specifico all’autotrasporto: guida notturna e su percorsi lunghi, che amplificano lo stress e possono avere ricadute negative sull’apparato osteoarticolare, la preparazione del piano di carico/scarico merci, eventuale aggancio/sgancio di semirimorchi o rimorchi, la manutenzione dei veicoli.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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