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Trasporto rifiuti: soluzioni d’avanguardia e polemiche sul Sistri

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Trasporto rifiuti, ma anche spese non documentate, costi minimi, controlli. Sono gli argomenti di cui si è discusso al convegno organizzato dalla TMT Costruzioni presso gli spazi di Fuori Expo Marche, dal titolo «Dalla produzione e distribuzione degli alimenti allo smaltimento dei rifiuti: quale ruolo per l’autotrasporto italiano».

Imprese e associazioni di categoria hanno fatto il punto sulle problematiche del settore. Al centro della discussione, in particolare, il trasporto rifiuti, che continua a essere messo a dura prova da strumenti come il Sistri ma che sia avvale sempre più di soluzioni tecniche d’avanguardia

Al riguardo Alfredo Spinozzi, titolare della TMT Costruzioni, ha ricordato come la sua azienda stia per esempio producendo «il Leakproof, l’unico piano mobile a tenuta stagna presente sul mercato italiano, e il Conchiglia, semirimorchio con piano mobile dotato di aperture laterali, concepito per svolgere anche le funzioni del centinato». In progetto anche un piano mobile ‘frigo’ in grado di trasportare sfusi alimentari – come gli spinaci – senza che questi si surriscaldino.

Ma purtroppo c’è sempre il Sistri ad abbattere l’umore. «C’è un nuovo bando, ma con le vecchie regole – ha commentato Roberto Galanti, coordinatore nazionale della Fiap – Non siamo contro il controllo, ma contro questo Sistri che non ha mai visto la luce e ha prodotto solo ed esclusivamente esborsi di somme a fronte del nulla». La Fiap, inoltre, si sta impegnando anche per «l’indeducibilità delle fatture per ritardati pagamenti e la confisca della merce dei casi di cabotaggio abusivo».

«Sapete quanto spendiamo ancora per il Sistri? 40 mila euro all’anno – ha accusato Veniero Rosetti, presidente del Consar di Ravenna, azienda di trasporto rifiuti da 300 mezzi, di cui 130 dotati di dispositivi Sistri – Se non paghi, non ti fanno nemmeno entrare negli impianti di destinazione. Non possiamo continuare così. Questi sono i frutti di chi, con scarsa competenza, prende le decisioni dall’alto calandole nella realtà senza nemmeno lanciare un progetto pilota presso 3-4 aziende per verificarne il funzionamento».

In materia di costi minimi di sicurezza, l’avvocato Omar Amato ha infine ricordato l’attuale situazione di incertezza, precisando però che – secondo il principio dei diritti quesiti – un crescente numero di tribunali in Italia si sta pronunciando a favore della validità di quelli emanati tra gennaio 2009 e ottobre 2011 e da agosto 2012 a fine 2014.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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