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Tre trasportatori morti in poche ore in tre diverse regioni forse per eccessiva stanchezza

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Tre morti sulle strade nell’arco di una manciata di ore. Tre decessi determinati da cause ignote, anche se in tutti i casi le dinamiche incerte fanno pensare a distrazione o, peggio ancora, a stanchezza eccessiva (forse un colpo di sonno), se non addirittura a malore. Per raccontarle dobbiamo fare il giro dell’intera penisola.

Partiamo dal Piemonte e per la precisione dalla tangenziale di Mondovì. Qui la vittima è S.D., un autista giovanissimo (appena 31 anni) di un veicolo pesante che viaggiava senza carico. Era appena uscito dall’autostrada quando, per cause al vaglio dei carabinieri, il camion ha sbandato ed è finito fuori strada, facendo un volo di alcuni metri prima di giungere nel terreno sottostante la carreggiata. Il conducente, residente a Cervasca (Cuneo), è rimasto vittima delle lamiere, che gli stessi vigili del fuoco hanno impiegato ore a piegare, per estrarre dalla cabina il corpo senza vita.

Scendiamo adesso in Sicilia, lungo la bretella che collega la SS 626 alla A19. Qui, alle 21,30 di sera viaggiava Francesco Di Falco, autista di 47 anni residente a Vittoria. Aveva caricato nel ragusano frutta e ortaggi. Ma il carico non è giunto a destinazione perché anche lui – secondo la ricostruzione degli agenti di polizia – ha perso il controllo del camion, che ha sbandato ed è uscito di strada proprio su un cavalcavia alto 20 metri (la foto in galleria). Quando il mezzo ha impattato contro il suolo la carrozzeria si è accartocciata diventando per Francesco più uno strumento di offesa che di difesa. L’uomo è morto sul colpo, anche se le operazioni di recupero della salma sono andate avanti per ore. Molto probabile, in questo caso, la disposizione di un’autopsia da parte del magistrato.

Risaliamo tutto la penisola per arrivare fino in Veneto, lungo la A22, sul tratto compreso tra i caselli di Verona Nord e Nogarole Rocca. In questo caso la vittima, un 35 enne di origini calabresi, anche se residenti in Brianza, era alla guida di un furgone. Nei pressi di Villafranca, in corrispondenza di un cantiere aperto per lavori, c’era un rallentamento. Davanti al furgone c’era un camion, carico di gas pericolosi, che ha rallentato, quasi fermandosi, dopo aver inserito le quattro luci. Ma l’uomo alla guida del furgone sembra non essersene accorto. In pratica non ha nemmeno rallentato andandosi a infilare sotto al semirimorchio (la foto in galleria), dal quale per fortuna non è fuoriuscita alcuna sostanza. Il decesso, in questo caso non è stato immediato, tanto da essere allertato anche l’elisoccorso, in ogni caso i traumi e le ferite erano tanti e tali che non ce l’ha fatta.

Così, con questa triste scia, anche maggio se n’è andato…

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Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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