Chi l’ha detto che regole severe garantiscono strade più sicure? Sulla A1 tra Incisa-Reggello e Chiusi, il divieto di sorpasso per 90 km di camion sta trasformando la circolazione in un laboratorio del caos: code interminabili, tamponamenti tra mezzi pesanti e incidenti tra auto. Sicurezza? Solo sulla carta.
A chi giova tutto questo?
UNATRAS non ci gira intorno: «Nei primi giorni di applicazione del divieto – spiega il coordinamento – si registrano incidenti fra autovetture con forti difficoltà di smaltimento delle code e tamponamenti fra veicoli pesanti». La misura non riduce il rischio, lo aumenta. Tratti lunghi e rigidità assoluta stanno creando nuovi pericoli proprio dove si voleva proteggerli.
Esperimenti senza occhi: il piano segreto… che non c’è
«Nonostante le richieste reiterate – denuncia UNATRAS – non è stata fornita la necessaria trasparenza né riscontro alla richiesta di incontro con il concessionario e le autorità». La sperimentazione sembra fatta a caso, come una ricetta inventata al buio. Risultato: un divieto “teorico” che peggiora la sicurezza reale.
UNATRAS chiama Salvini: tavolo subito!
La richiesta è chiara: sospendere il divieto e aprire un confronto con gli operatori. «Chiediamo al Ministro di intervenire sui vertici di Autostrade per sospendere la sperimentazione e avviare un tavolo con le rappresentanze degli operatori, al fine di individuare soluzioni mirate che aumentino realmente la sicurezza stradale». Idee concrete non mancano: corridoi di sorpasso in salita, pannelli a messaggio variabile, enforcement intelligente e deroghe per trasporti eccezionali.
La morale è sempre quella…
La sicurezza stradale non si improvvisa. Serve ascoltare chi guida e conosce la strada ogni giorno. Altrimenti, l’esperimento rischia di diventare simbolo di caos, con camion inchiodati, automobilisti esasperati e incidenti in aumento. Ironia della sorte: dove si voleva proteggere, il rischio cresce.


