È bruttissimo morire sul lavoro. Peggio ancora è morire nelle appendici del lavoro, quelle meno significative. Eppure è quanto è successo ieri mattina, lungo la autostrada A26 nei pressi di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, in direzione nord. Un camion la stava percorrendo quando improvvisamente, per ragioni non ancora chiarite, inizia per così dire a singhiozzare. L’uomo al volante, un autista di 52 anni di origini bulgare, si sarà certamente indispettito, ma poi ha fatto esattamente quello che avrebbe dovuto fare: vale a dire ha accostato, ha parcheggiato nella corsia di emergenza – che si chiama così proprio perché va occupata esattamente nelle condizioni in cui lui si trovava – e poi è sceso dalla cabina. Ha iniziato a camminare intorno al veicolo accucciandosi di tanto in tanto per verificare semmai individuasse un qualcosa che poteva giustificare le difficoltà meccaniche riscontrate sul camion. Quando improvvisamente è arrivata una vettura che lo ha investito in pieno, lo ha falciato letteralmente e ne ha provocato la morte immediata.
Quando infatti alcuni automobilisti in transito hanno allertato i soccorsi, l’uomo era già immobile e, di lì a poco, anche i sanitari del 118 arrivati in tutta fretta ha constatato che non c’era più nulla da fare.
Una vita spezzata all’improvviso, senza troppo clamore, senza nemmeno lasciare traccia nelle condizioni di traffico che sono rimaste ordinarie anche nel corso della mattinata.
Non è stato chiarito se la vettura sia stata rintracciata, né chi ne fosse alla guida.