Mancavano pochi minuti alle 6, il momento della giornata in cui in pratica la notte comincia a lasciare timido spazio alla luce del mattino, quando un camion carico di inerti, in viaggio sulla A4 in direzione Torino, all’altezza dello svincolo di Sesto San Giovanni-Cinisello Balsamo è andato dritto, finendo per cozzare frontalmente contro un pilone di cemento, posto in quel tratto dell’autostrada per sostenere pannelli luminosi di comunicazione. Un impatto violentissimo e purtroppo tristemente letale per l’uomo che era alla guida: si chiamava Amara Kante, aveva appena 25 anni, era arrivato in Italia, in particolare a Brescia, dove lavorava per un’azienda di Prevalle, da una decina di anni dalla Costa d’Avorio. Quando i sanitari del 118 sono arrivati sul posto lo hanno trovato già senza vita ed è molto probabile che sia morto sul colpo, dopo l’impatto, visto pure ciò gli è accaduto intorno. Le lamiere della cabina, come spesso accade in questi casi, si sono ripiegate su se stesse, tanto che anche i vigili del fuoco hanno dovuto lavorare a lungo per estrarre il corpo dell’uomo dalla cabina.
Cosa sia successo, ovviamente, non è dato saperlo. L’unico elemento che potrà essere valutato è quanto accaduto nei momenti subito precedenti l’incidente, quando il camion condotto da Amara Kante è andato a speronare un furgone su cui viaggiava un cinquantottenne, rimasto peraltro seriamente ferito. Segno evidente che l’impatto è stato abbastanza forte e, quindi, si potrebbe ipotizzare che già in quel momento il giovane autista di origini livoriani avesse perso il controllo del veicolo.
Da quanto riporta il Corriere della Sera, Amara Kante era fidanzato con una sua connazionale e, nel tempo libero, era anche un calciatore dilettante che giocava come difensore nella squadra del Roè Volciano in Seconda Categoria. Un hobby divenuto nel tempo sempre più difficile da conciliare con i ritmi del lavoro camionisti.