Veicoli - logistica - professione

HomeProfessioneUfficio trafficoAl via i lavori il nuovo ponte sul Brenta per potenziare il traffico verso Est

Al via i lavori il nuovo ponte sul Brenta per potenziare il traffico verso Est

In termini architettonici, con i suoi 100 metri di lunghezza, sarà il ponte a campata unica più lungo di Italia. In termini logistici servirà a rimuovere quel collo di bottiglia costituito dal ponte finora esistente e che era a binario unico. In questo modo i treni merci provenienti da Bologna e dall’interporto di Padova potranno incrementare del 25% la capacità della linea e quindi la frequenza

-

Per gli appassionati di guiness dei primati, sarà, con i suoi 100 metri di lunghezza, il ponte a campata unica più lungo di Italia. Per chi è più concentrato sulla logistica è invece l’infrastruttura che consente di raddoppiare la linea Padova–Castelfranco Veneto-Montebelluna migliorando la frequenza delle corse merci oltre che passeggeri e di potenziare le relazioni internazionali verso Est provenienti da Padova Interporto e da Bologna. Stiamo parlando del nuovo ponte sul fiume Brenta i cui lavori sono stati avviati ieri alla presenza di numerose personalità, dal presidente del Veneto Luca Zaia all’AD e direttrice generale di RFI Vera Fiorani e basati su un protocollo firmato nel giugno 2021 tra Regione e Rete Ferroviaria Italiana (capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS). 

Gli interventi – diretti da Italferr, finanziati con oltre 40 milioni di euro con il Fondo per lo sviluppo e la coesione e calendarizzati da qui al 2026 – consentiranno di incrementare del 25% la capacità della linea, perché di fatto renderanno a doppio binario l’attraversamento ferroviario del fiume Brenta, rimasto fino a oggi l’ultimo tratto a binario unico della tratta, finendo così per diventare un imbuto di rallentamento. L’attuale ponte, una volta appurata l’assenza di un interesse storico, sarà demolito, mentre sarà installate barriere antirumore e paesaggistiche saranno curate le aree verdi limitrofe ai binari e saranno adeguati i percorsi ciclopedonali esistenti. 
Il presidente Zaia, invece, ha indicato tra i benefici della nuova infrastruttura, non soltanto la permettere «di potenziare le relazioni ed i transiti internazionali verso est, provenienti anche dall’interporto di Padova», ma pure «di collegare Padova con Belluno, anche in vista dei giochi Olimpici del 2026, senza scalo. Con grandi benefici per chi vorrà assistere alle manifestazioni privilegiando una mobilità green».

Redazione
Redazione
La redazione di Uomini e Trasporti

close-link