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Calenzano, un anno dopo l’esplosione: il ricordo dei cinque autisti e il futuro del deposito Eni

Il 9 dicembre 2024 cinque autisti persero la vita nell’esplosione del deposito Eni di Calenzano. A un anno di distanza, il sito sarà trasformato in un parco fotovoltaico, con bonifica, interventi sul territorio e monumento commemorativo, ricordando il sacrificio dei lavoratori e l’impegno per sicurezza e comunità

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Il 9 dicembre 2024, un’esplosione nel deposito carburanti Eni di Calenzano (Firenze) ha causato la morte di cinque autisti e il ferimento di circa trenta persone, oltre a ingenti danni agli edifici e agli impianti sportivi circostanti.

Le vittime dell’incidente erano tutti professionisti del trasporto, figure centrali per la logistica e la distribuzione di carburanti. I loro nomi e dettagli:

Nome Età Provenienza azienda
Vincenzo Martinelli 51 Napoli / residente a Prato Autista della BT Trasporti
Carmelo Corso 57 Catania / residente a Prato Autista del RAT
Franco Cirelli 45 Matera tecnico della Sergen
Gerardo Pepe 45 Matera tecnico della Sergen
Davide Baronti 42 Argera (VA) / residente a Bientina (PI) autista della Mavet

All’epoca, la testata Uomini e Trasporti dedicò ampio spazio alla tragedia, sia nell’immediato, sia in seguito per riferire degli sviluppi dell’inchiesta, sia attraverso un commento del presidente di Federtrasporti Claudio Villa. In ogni caso venne sottolineato il ruolo spesso invisibile ma fondamentale degli autisti e richiamata l’attenzione sulla sicurezza nel trasporto di merci pericolose.

A un anno dall’incidente, il sito di Calenzano si prepara a una trasformazione significativa. Il deposito sarà smantellato e sostituito da un parco fotovoltaico da 20 megawatt di picco, in grado di alimentare circa 10.000 famiglie. L’area, estesa per 170.000 metri quadrati, sarà completamente bonificata e comprenderà anche un impianto da 1 megawatt ceduto al Comune per alimentare l’area sportiva.

L’investimento complessivo supera i 50 milioni di euro e prevede anche interventi a beneficio della comunità: il ripristino e il miglioramento degli impianti sportivi danneggiati, con la costruzione di una nuova piscina olimpionica e di un palazzetto dello sport, oltre allo sviluppo di un’area per attività produttive e artigianali.

L’inchiesta sull’incidente è ancora in corso: dieci persone risultano indagate, tra dipendenti Eni e della società appaltatrice Sergen. La memoria delle vittime resta un monito per tutto il settore, sottolineando l’importanza della sicurezza, della responsabilità e della tutela dei lavoratori.

Il prossimo 9 dicembre a Calenzano sarà inaugurato un monumento dedicato ai cinque autisti, un gesto simbolico che unisce il ricordo del sacrificio alla volontà di trasformare il sito in una risorsa per il futuro. La storia del deposito Eni di Calenzano diventa così esempio di come dolore e tragedia possano guidare progetti concreti per il territorio, pur senza cancellare il tributo umano alle vite perdute.

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