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Camionista di 72 anni muore schiacciato dal proprio camion: una tragedia che riapre il tema dell’età alla guida

Tragedia in Sardegna: Giacomino Demontis, un autista con diverse primavere sulle spalle, muore schiacciato dal proprio mezzo mentre sistemava il carico sulla SS128 vicino a Pattada. L’incidente riapre il dibattito sull’età avanzata alla guida dei mezzi pesanti e sui limiti previsti dalla normativa per garantire sicurezza

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Un grave incidente sulle strade della Sardegna è costato la vita a Giacomino Demontis, autotrasportatore 72enne originario di Buddusò. L’uomo è morto nella tarda mattinata di giovedì 13 novembre lungo la strada statale 128 “Centrale Sarda”, nei pressi di Pattada, in provincia di Sassari.

Secondo le prime ricostruzioni, Demontis aveva accostato il camion mentre viaggiava in direzione Pattada per controllare il carico e sistemarne la posizione. Sarebbe stato un intervento di routine, uno di quelli che ogni camionista compie per garantire sicurezza a sé stesso e agli altri utenti della strada. Ma qualcosa è andato improvvisamente storto.

Per cause ancora da chiarire, il mezzo pesante si è mosso improvvisamente, travolgendo l’autista e schiacciandolo contro il guardrail. Il trauma toracico riportato è risultato immediatamente gravissimo. Nonostante l’intervento dei vigili del fuoco, del personale del 118 e dell’elisoccorso Areus decollato da Olbia, per l’uomo non c’è stato nulla da fare. I sanitari hanno tentato la rianimazione, ma si sono dovuti arrendere poco dopo, dichiarandone il decesso sul posto.

La SS128 è stata temporaneamente chiusa in entrambe le direzioni per consentire i soccorsi e i rilievi. Oltre alle forze dell’ordine e ai tecnici Anas, sul luogo sono intervenuti anche gli operatori dello Spresal, incaricati di verificare le condizioni del veicolo e di valutare eventuali profili legati alla sicurezza sul lavoro.

Una tragedia che pone una domanda inevitabile: perché un camionista di 72 anni era ancora in servizio?

La morte di Giacomino Demontis apre un interrogativo che, pur nel massimo rispetto della vittima e del suo lavoro, non può essere eluso: come mai un autotrasportatore di 72 anni era ancora attivo alla guida di un mezzo pesante?

Non si tratta di un caso isolato. La categoria soffre da anni una carenza strutturale di autisti, che spinge molti lavoratori anziani a prolungare l’attività ben oltre l’età media di pensionamento. Molti lo fanno per necessità economica, altri per abitudine, altri ancora perché il settore non riesce a garantire un sufficiente ricambio generazionale.

Cosa dice la normativa sull’età massima per guidare un camion

  1. Patenti C / CE
    • Le patenti C1, C1E, C e CE devono essere rinnovate ogni 5 anni fino a 65 anni, poi ogni 2 anni con visita in Commissione Medica Locale (CML).
    • Dopo i 65 anni, con patente C o CE è possibile guidare soltanto mezzi (autotreni / autoarticolati) con massa complessiva a pieno carico fino a 20 tonnellate.
    • Per dirigere mezzi oltre 20 tonnellate, è possibile farlo fino a 68 anni, ma serve un attestato annuale rilasciato dalla CML dopo visita medica specialistica.
    • Dopo i 68 anni, non è più autorizzato guidare autotreni / autoarticolati con massa piena oltre 20 ton.
  2. Sanzioni e obblighi
    • Se un conducente supera i limiti di età/tonnellaggio sopra indicati senza attestato, la circolazione non è consentita e sono previste sanzioni (secondo il Codice della Strada aggiornato).
    • L’attestato di idoneità medica va tenuto a bordo insieme alla patente.

Oltre la cronaca: un problema che riguarda l’intero settore

La tragedia di Pattada non è solo un drammatico incidente: è uno specchio fedele di un settore che sta invecchiando. Secondo le principali associazioni di categoria, l’età media degli autotrasportatori in Italia supera ormai i 50 anni, e i giovani che scelgono questo mestiere sono sempre meno.

Questo significa più lavoratori che restano al volante fino a 70 anni e oltre — non sempre per scelta — e un aumento potenziale dei rischi fisici e operativi.

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