Nei giorni precedenti la pasqua, la Polizia Stradale di Macerata, in collaborazione con il Compartimento Polizia Stradale di Ancona, ha pattugliato in maniera attenta la zona costiera del territorio di Civitanova Marche. Nel corso di un pomeriggio sono state elevate ben nove sanzioni, ma una in particolare salta agli occhi. Nel corso di un controllo effettuato nei confronti di un camion con targa e conducente straniero, l’autista non è riuscito a mostrare i documenti che forniscono la prova documentale per dimostrare la correttezza e la regolarità della normativa relativa al cabotaggio. In pratica, un camion terzo rispetto al territorio dello Stato in cui sta viaggiando può, nell’ambito di un trasporto internazionale, effettuare nell’arco di una settimana successiva allo scarico un massimo di tre trasporti nazionali (detti, appunto, di cabotaggio). In questo modo, gli dovrebbe essere più facile riposizionarsi per ricaricare e ripartire per tornare indietro.
Senonché l’autista non è riuscito a dimostrare che era all’interno di questi vincoli temporali e quindi gli agenti lo hanno doppiamente multato. Nel senso che lo hanno innanzi tutto punito con una sanzione amministrativa di 6.000 euro e poi gli hanno posto il camion in stato di fermo amministrativo per tre mesi.
Ricordiamo peraltro che da poco più di un anno la normativa sul cabotaggio è stata aggiornata con la previsione di un periodo di «raffreddamento», nel senso cioè che al trasportatore che ha svolto i trasporti di cabotaggio ammessi non è consentito di effettuare altri trasporti di cabotaggio per i quattro giorni successivi nello stesso Paese in questione. Quindi, deve necessariamente uscire dallo Stato e attendere almeno i quattro giorni di tempo prima di potervi rientrare.
Se volete sapere più in dettaglio come si applica questa normativa e in che modo il tachigrafo digitale fornisce un supporto nel controllo delle disposizioni sul cabotaggio, vi consigliamo la visione di questo recente videocast di K44 Risponde.