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Divieti di circolazione: le associazioni dell’autotrasporto contrarie al ripristino

Quattordici sigle associative scrivono al ministero per chiedere l'istituzione di un tavolo in cui individuare una modalità nuova per fissare le misure limitative della circolazione dei mezzi pesanti in Italia. I sindacati per ora tacciono

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La rimozione dei divieti di circolazione per i veicoli pesanti sopra le 7,5 tonnellate è stata una costante dell’intero periodo pandemico. Soltanto a partire dal 1° maggio scorso, infatti, si è tornati alla normalità o, meglio, ad applicare quel decreto approvato solitamente a fine anno che contiene il calendario dei divieti. Quindi, nelle prossime settimane riparte lo stop domenicale dalle 9 alle 22, anche se da giugno il divieto retrocede alle 7 e, da luglio, interessa anche il sabato.

Questo ritorno alla normalità non piace alle associazioni di categoria dell’autotrasporto. In quattordici, infatti, hanno scritto al ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili – e in particolare nella persone di Mauro Bonaretti, Capo Dipartimento per i trasporti e la navigazione – per chiedere la convocazione di un tavolo di confronto in cui «discutere le misure che possono essere messe in campo da subito, con l’obiettivo di pervenire a un diverso approccio delle misure limitative della circolazione dei mezzi pesanti in Italia».

Nella lettera si mostra in particolare preoccupazione per il ripristino del calendario dei divieti di circolazione scattato la scorsa settimana, interpretato come un segnale che prelude al mantenimento dei divieti di circolazione, «con la riproposizione degli stessi problemi irrisolti degli ultimi anni sull’esistenza stessa di un calendario di divieti».

Sulla questione, almeno per ora, non si sono espressi sindacati confederali, solitamente contrari a quelle che per i lavoratori dipendenti potrebbero diventare una maggiore flessibilità dell’orario di lavoro su un arco temporale più lungo.

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