È sempre stata la pentola a più rapida ebollizione di un settore in borbottio perenne. Parliamo dell’autotrasporto siciliano che ha deciso in modo spontaneo di iniziare una protesta che per tre ore ha tenuto paralizzato lo scalo di Tremestieri a Messina, rendendo di fatto impossibili gli imbarchi e gli sbarchi.
Questa bomba sociale – innescata la notte del 26 maggio – secondo Salvatore Bella di Aitras sarebbe molto prossima all’esplosione. Ad aggravare le cose sarebbe la mancata convocazione delle associazioni regionali che, malgrado nel periodo di pandemia sia siano fatte carico di garantire la distribuzione di beni essenziali come alimentari e medicine, non sono stati ascoltati. «I governi – sia regionale sia nazionale – continuano a ignorarci – denuncia Bella – tranne le brevi parentesi degli elogi in favore di telecamere». E in questo modo – prosegue – le proteste potrebbero «esplodere e divenire incontrollabili».
Anche perché in definitiva l’autotrasporto siciliano non chiede la luna, ma semplicemente di affrontare tre problematiche sicuramente non impossibili:
1) ridurre i tempi di attraversamento dello Stretto di Messina, visto che al momento attuale sono necessarie sei lunghe ore di attesa, dopo aver pagato un biglietto divenuto, in modo incomprensibile, elevatissimo; inoltre, durante l’attesa, non sono previsti idonei spazi per garantire distanziamento sociale e servizi igienici;
2) indirizzare le risorse stanziate per le autostrade del mare verso gli autotrasportatori, così come era stato promesso – invano – nei mesi passati;
3) Riaprire alcune delle arterie stradali e autostradali attualmente interrotte in tempi brevi, senza passare da un rinvio all’altro.
Infine, da Aitras lamentano pure che, a fronte di queste ristrettezze imposte ai trasportatori, siano state sperperate molte risorse pubbliche in strutture logistiche che, come già accaduto in passato, vengono poi liquidate o lasciate in stato di abbandono. Risorse che peraltro nella finanziaria della Regione Sicilia sono state previste per il trasporto pubblico locale e per quello marittimo dei passeggeri, senza invece contemplare un sostegno all’autotrasporto.
Intanto, mentre Aitras rinnova la richiesta al governo di Roma e di Palermo di convocare immediatamente le associazioni del settore, il Prefetto di Messina, Maria Carmela Librizzi, ha riunito gli enti interessati e le compagnie di navigazione per valutare i problemi che riguardano l’attraversamento dello Stretto.