Torna attuale il dibattito sulle limitazioni al Brennero, rese ancora più pesanti dai lavori di manutenzione al ponte Lueg da inizio anno che, come rilevato da Uniontrasporti, hanno sottratto al Pil italiano circa 1,8 miliardi in 5 anni. Tra le soluzioni prospettate dal confronto tra Italia, Austria e Germania della scorsa settimana anche la possibilità di introdurre slot digitali per il passaggio di mezzi pesanti, per la quale però Fiap consiglia prudenza e una visione d’insieme che integri le varie modalità.
I dati del libro bianco del Trentino Alto-Adige
L’insieme delle limitazioni imposte dal Governo del Tirolo lungo l’asse stradale del Brennero producono un danno economico alle imprese italiane pari a 370 milioni di euro all’anno. Negli ultimi 5 anni, l’impatto complessivo è stato di oltre 1,8 miliardi di euro. Le analisi condotte da Uniontrasporti, la società in house del sistema camerale italiano, mostrano come l’infrastruttura autostradale – sul versante austriaco – presenti una capacità limitata del 50% e la situazione da inizio anno si sia ulteriormente aggravata per i lavori di manutenzione straordinaria del Ponte Lueg.
“E’ da considerare – ha precisato Antonello Fontanili, direttore di Uniontrasporti, presentando a Trento il Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali delle Province Autonome di Trento e Bolzano – che dei circa 550 miliardi di euro di interscambio commerciale transalpino, tra Italia ed Europa, oltre il 29% attraversa proprio il Brennero, il 32%, un terzo circa del totale, se si considera la sola modalità stradale. Il che, secondo stime di Confindustria Alto Adige, si è tradotto nel 2024 in oltre 2,37 milioni di TIR che hanno varcato quella frontiera italo – austriaca, ai quali si aggiungono 11,55 milioni di autovetture.”
Ferrovia per superare l’impasse
Una situazione che rende ancora più strategico il completamento della galleria ferroviaria di base del Brennero, previsto però soltanto per il 2032. Lo considerano di assoluta priorità un campione rappresentativo delle 104.613 imprese delle province autonome di Trento e Bolzano, interpellato da Uniontrasporti per conto delle Camere di Commercio di Bolzano e Trento. A seguire chiedono sia il potenziamento delle opere ferroviarie di accesso da sud al Brennero (linea Verona-Fortezza), sia il potenziamento della linea ferroviaria Bolzano-Merano, dell’autostrada A22, con il rinnovo della concessione bloccato ormai da anni, e dell’interporto di Trento. Proprio le analisi di Uniontrasporti evidenziano come le due province abbiano indici di performance delle loro infrastrutture di mobilità e di logistica non proprio brillanti: una, quella di Bolzano, con un indice di 102,9, è di poco sopra la media nazionale (100) e l’altra, Trento, ben al di sotto (89,8).
Puntare su un rafforzamento delle infrastrutture, soprattutto ferroviarie, e su una maggiore efficienza e sostenibilità dei servizi di mobilità e logistica appare, nelle analisi e nei sondaggi di Uniontrasporti, un’esigenza che coinvolge tutti i valichi alpini, dove ogni anno transitano oltre 176 milioni di tonnellate di merce tra Italia ed Europa. Un’attenzione posta recentemente anche dalla CIPRA, Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi, organizzazione non governativa e senza scopo di lucro che riunisce oltre 100 associazioni. Ancor più urgente portare a rapida soluzione – come chiesto proprio in questi giorni dalle associazioni di categoria, anche sulla scorta del recente incontro bilaterale tra il Governo italiano e quello austriaco – la specifica questione dell’autostrada del Brennero che oggi, pur potendo giovarsi di sistemi digitali di programmazione del traffico, non potrà non tener conto delle specificità del trasporto stradale, soggetto anche a rallentamenti e interruzioni non programmate.
Fiap: “Rimuovere i divieti”
Anche Fiap è intervenuta sulla questione, anche in merito alla soluzione degli slot digitali prospettata dal vertice della scorsa settimana. “Prima di introdurre nuovi vincoli – ha affermato il segretario generale Alessando Peron – serve una visione di corridoio che integri strade, rotaie, aree di sosta e dogane lungo tutto l’arco alpino, e un calendario certo per l’ampliamento delle infrastrutture già programmate”. Fiap auspica quindi che l’annunciato confronto tecnico programmato per il prossimo mese di settembre, non si concentri esclusivamente sui contrasti legati ai meccanismi di contingentamento, ma che sia l’avvio di un percorso condiviso tra Italia, Austria e Germania per rimuovere i divieti unilaterali, accelerare i cantieri ferroviari, potenziare l’Autobrennero in tratti strategici e definire incentivi che compensino i costi di congestione sostenuti dalle imprese esportatrici.