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Uggè a Conte: «Il ruolo essenziale dell’autotrasporto va ringraziato oggi e premiato domani»

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Paolo Uggè scrive a Giuseppe Conte. Il presidente di Fai-Conftrasporto invia una missiva al presidente del Consiglio per avanzare una richiesta semplicissima: tenere aperte le aree di servizio in autostrada fino alle 22. Perché se chiudono alle 18 si impedisce a una categoria che, subito dopo il personale sanitario, le forze dell’ordine e l’esercito, garantisce «i rifornimenti utili a non fermare l’intero Paese», di poter mangiare un piatto caldo o un panino, ma anche di soddisfare personali esigenze igieniche o fisiologiche. Senza l’autotrasporto -spiega Uggè – «gli italiani resterebbero senza generi di prima necessità, senza medicinali, gli ospedali senza ossigeno, gli altiforni si spegnerebbero e le imprese che ancora producono senza possibilità di operare».

Il presidente Fai sottolinea che per questo contributo che forniscono nel «mantenere aperto il Paese», i camionisti vanno ringraziati anche tramite questa piccola deroga oraria. Ma Uggè guarda oltre, auspicando che lo sforzo dell’autotrasporto, la sua funzione essenziale («senza l’autotrasporto l’Italia si ferma»), siano considerate dal governo non soltanto «quando individuerà le misure necessarie a sostenere le iniziative che intende intraprendere», ma anche dopo, a emergenza terminata, tutelandolo con i fatti: «Troppe volte – conclude – l’autotrasporto è stato utilizzato nei momenti di tragici avvenimenti. Passato il momento critico sono sempre stati trascurati dalle Istituzioni e da troppi committenti. Aiutando i nostri operatori facciamo il bene del Paese».

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