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Uggè alla UE: «Stop a liberalizzazione cabotaggio, senza un contratto europeo degli autisti»

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Nei trasporti su strada «c‘è oggi una competitività falsata in un mercato drogato» che rischia di penalizzare pesantemente gli operatori italiani. Con queste parole il presidente di Conftrasporto-Confcommercio, Paolo Uggè, ha disegnato lo scenario del nostro autotrasporto alla commissaria per i trasporti Violeta Bulc, incontrata ieri a Bruxelles nel corso di una manifestazione, organizzata in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, per favorire la formazione di giovani nel campo della logistica. Uggè, dopo aver sottolineato la drastica perdita di mercato dei vettori italiani a vantaggio di quelli dei Paesi dell’Est (-60% i primi, a fronte di un +700% dei secondi), stimata in tre miliardi di euro, ha chiarito che Conftrasporto si opporrà a ogni ulteriore processo di liberalizzazione del cabotaggio se prima non sarà stato adottato una sorta di contratto unico per i lavoratori ad alta mobilità – quali appunto i conducenti di camion – e misure comuni in materia di retribuzione e previdenza. Inoltre, è stato anche richiesto all’Unione europea di favorire, magari tramite incentivi fiscali adottati anche a livello nazionale, il rinnovo del parco circolante al fine di ridurre l’inquinamento.

Peraltro, lo stesso fenomeno investe anche il settore marittimo con modalità assolutamente analoghe. Conftrasporto al riguardo sottolinea come alcuni armatori stiano abusando della possibilità di ricorrere a equipaggi extracomunitari falsando la concorrenza, specie quando si tratta di collegamenti interni o tra Paesi Ue. E per questo chiede che a livello europeo sia garantito che almeno le flotte che beneficiano di aiuti garantiscano un aumento dell’occupazione di lavoratori comunitari

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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