I rapporti tra governo e associazioni di categoria dell’autotrasporto sono un po’ come le trattative tra Grecia ed Europa: stentano, affannano, magari riprendono, ma faticano a raggiungere risultati concreti.
L’incontro tecnico che si è svolto al ministero ieri, lunedì 6 luglio, non ha dato i frutti sperati. E così oggi la presidenza Unatras, riunita per valutare sul da farsi, ha giudicato in modo unanime che l’andamento del confronto con il governo è «insoddisfacente». E siccome le risposte alla tante questioni aperte non arrivano, è normale che prova ad alzare la voce. Il comunicato di Unatras, in tal senso, è senso mezzi termini: «Perdurando l’attuale situazione di incertezza, il forte malcontento della categoria genererà sicuramente lo stato di agitazione dell’autotrasporto italiano». Non si parla di fermo, ma di agitazione, tanto per mettere in mora in governo e invitarlo – come si scrive peraltro – a predisporre nelle prossime ore «soluzioni soluzioni concrete su tutte le urgenti problematiche di settore», prospettate dalle associazioni anche nell’ultimo incontro con il ministro Graziano Delrio.
A questo punto la palla passa al governo.