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Unatras scrive al ministro Grilli per sollecitare la firma sul decreto che stanzia i 400 mln per autotrasporto

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Unatras, per mano del presidente Paolo Uggè, ha scritto una lettera al ministro dell’Economia, Vittorio Grilli (nella foto), per invitarlo a velocizzare l’iter di approvazione del decreto con cui si rendono spendibili le risorse destinate all’autotrasporto.

Parliamo di quei famosi 400 milioni che al momento attuale – per l’appunto – solo soltanto parole. Nel senso che, dopo le due ipotesi di distribuzione delle risorse tra le varie poste, è iniziato l’iter burocratico che termina con un decreto ministeriale. O meglio, interministeriale, nel senso che va approvato – come si dice – «di concerto» da due ministeri: Infrastrutture ed Economia. Ebbene, la firma del dicastero delle Infrastrutture e Trasporti è stata già apposta per mano del viceministro Mario Ciaccia; manca quella del ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, a cui è stata recapitata la missiva di Unatras.

Nella lettera, Uggè fa riferimento alle difficoltà che le imprese stanno vivendo e quindi all’urgenza che le stesse hanno di ricevere gli attesi fondi, che in molti casi garantiscono la continuazione di un’attività.

Ma non si tratta soltanto di contingenza economica. Dietro questa vicenda c’è anche una congiuntura politica temporale, vale a dire legata molto banalmente al calendario. Se si prende quello del 2012, infatti, si trova traccia dell’analogo decreto di stanziamento di risorse per l’autotrasporto in data 24 febbraio. Quindi, già rispetto allo scorso anno siamo in ritardo.
In più c’è da guardare al calendario parlamentare. Le nuove Camere si insediano il 15 marzo, il 19 iniziano le consultazioni del presidente della Repubblica e quindi si spera che in breve si giunga a individuare un nuovo governo. E allora è ovvio che se si arriva al trasloco degli inquilini ministeriali senza avere già approvato il decreto sui 400 milioni, a quel punto la palla passa al nuovo governo e i tempi si allungano oltre modo. Per carità, non si stanno ipotizzando possibili stravolgimenti, ma soltanto un allungamento dei tempi. Allungamento che per molti – come scrive Uggè – rappresenta il viatico che conduce al fallimento.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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