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Viaggia dalla Puglia all’Emilia con il tachigrafo che segna 3 ore di guida: punito con 4.717 euro

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Ormai, nelle infrazioni per manomissione del tachigrafo siamo al caos. C’è qualcuno, come vi abbiamo raccontato i giorni scorsi, che viene punito con i classici 1.696 euro e in più con unaa denuncia penale. E c’è qualcuno, come vi raccontiamo oggi, che non viene denunciato penalmente ma subisce una sanzione molto più pesante in termini economici. Parliamo di un autista che dopo le 18 aveva caricato in Puglia, a Santa Margherita di Savoia e da lì era partito con destinazione Collecchio, nel parmense. E in effetti così ha fatto. Senonché, quando è giunto in Emilia, è stato fermato e controllato dalla Polizia Locale della Pedemontana e, grazie all’utilizzo del police controller, un software in dotazione agli organi di controllo che consente in pochi istanti di verificare eventuali “buchi” nelle ore di guida, si sono accorti che di fatto per giungere dalla Puglia a Parma, vale a dire per percorrere 714 chilometri, aveva guidato appena tre ore. Così, davanti a quell’evidenza, l’autista ha confessato e raccontato di utilizzare una calamita per interrompere, a suo piacimento, le ore di registrazione del tachigrafo.

Cosa c’è di strano? Soltanto che a questo conducente questa furbata è costata 4.717,80 euro e la revoca della patente. Insomma, non è stata chiamata in causa la norma del codice penale che colpisce chi altera gli strumenti finalizzati alla sicurezza dei lavoratori, ma la sanzione è stata decisamente più pesante. Forse, servirebbe qualcuno – dalle parti del Legislatore – che fornisse un indirizzo univoco. Altrimenti, come troppo spesso avviene, situazioni uguali sono punite in modo diverso. E questo, comunque la si legga, equivale a un’ingiustizia.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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