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La nuova gamma di veicoli DAF sale sul tetto d’Europa. TOY Generation

I veicoli più innovativi presentati lo scorso anno, i primi a sfruttare le opportunità offerte dalle normative europee in materia di dimensioni dei mezzi, diventano tutti insieme i «camion dell’anno». E a dispetto dei microchip, il mercato ne ha già richiesti 17 mila…

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Premio scontato, ma anche premio meritato. Parliamo del Truck of the Year 2022 assegnato a un’intera generazione di veicoli, i nuovi DAF XF, XG e XG+. Il fatto che potesse prevalere, infatti, era più che previsto, giacché è stato il lancio più sostanzioso, più pesante (in termini di aspetti del veicolo sottoposti a rinnovamento) e più innovativo dell’ultimo anno. Meritato perché in fondo la nuova generazione DAF non è soltanto un involucro, ma anche una nuova concezione di spazio, un aggiornamento delle dimensioni della cabina reso possibile dalle nuove normative comunitarie. In più, l’intuizione della casa olandese è stata quella di giungerci in anticipo rispetto ai competitor e quindi di approfittare di questa opportunità per costruire un veicolo premium, con un target diverso rispetto alla generazione precedente – identificata come figlia dell’anno 2017 – che comunque rimane in vendita, a condizioni e per clientele presumibilmente diverse.

17 mila ordini già in cassa

Tutto questo sulla carta. Poi in realtà dal 9 giugno in poi, vale a dire dal momento del lancio fino all’ultima settimana di novembre, Eindhoven – sede del quartier generale di DAF – è stata alluvionata da qualcosa come 17 mila ordini di nuovi veicoli. Ed è quindi facile intuire come – ha anche spiegato Paolo Starace, amministratore di DAF Veicoli Industriali, dietro questo numero estremamente rotondo, «non ci siano soltanto padroncini a caccia di comfort e di vivibilità, ma anche tante flotte interessate a un veicolo maggiorato per premiare e fidelizzare autisti sempre più introvabili».
Introvabili un po’ come i microchip, la cui carenza ha in parte favorito, in parte frenato la diffusione di questi mezzi. Il favore deriva dal rallentamento costruttivo da parte di altre case di camion nel realizzare camion in grado di assecondare le dimensioni consentite dalle normative. Sulla carta, cioè, DAF ha almeno un paio di anni di vantaggio (il calcolo è sempre di Starace) rispetto alla concorrenza.
Il freno, invece, potrebbe essere quello che ha agito sul potenziale tam tam che la visione dei veicoli sulle strade o nelle aree di sosta avrebbe sicuramente prodotto, amplificandone il potere attrattivo. Insomma, se quei 17 mila ordini fossero già trasformati in camion sulle strade oggi il camion dell’anno sarebbe già visibile e molti, toccandolo con mano, avrebbero magari provato il desiderio di farlo proprio.

Le ragioni del premio

Ciò detto, ricordiamo che l’International Truck of the Year, assegnato da una giuria di 24 giornalisti specializzati nel settore dei trasporti stradali, quest’anno è stato consegnato durante il salone Solutrans, che si è svolto a Lione dal 16 al 20 novembre 2021. La motivazione, così come espressa dal presidente della giuria, Gianenrico Griffini, parla della capacità di DAF di «stabilire un nuovo punto di riferimento nel settore dei camion» e di essere «orientato al futuro, in quanto rappresenta anche una piattaforma completa per le nuove generazioni di trasmissioni alternative».
Punteggi alla mano, alle spalle dei DAF troviamo la serie T-Way di Iveco dedicata al mondo del cava-cantiere e l’eActros elettrico a batteria di Mercedes-Benz.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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