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Romina Cristelli. L’equilibrio tra ufficio e cabina

Romina Cristelli è autista e imprenditrice. Insieme alla zia e ai cugini è titolare della Cristelli, azienda della Valsugana specializzata in sollevamenti e trasporti, e si divide tra ufficio e cabina. È figlia d’arte, ma a 26 anni, dopo la morte prematura del papà si è rimboccata le maniche. Oggi ha 45 anni, è mamma di due ragazze, ama il ballo country e ha le idee molto chiare su cosa serva per poter fare questo mestiere

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Essere una delle – rare – donne imprenditrici nel settore del trasporto non è facile; essere un’autista nemmeno. Immaginate di essere entrambe le cose, come nel caso di Romina Cristelli, ed è facile intuire come passione, determinazione e soprattutto dedizione siano necessariamente gli ingredienti essenziali di questa storia. Romina è figlia d’arte, anche se nella sua vita ha dovuto imparare presto a camminare sulle sue gambe. Il papà, socio della ditta Cristelli insieme alla sorella (la zia di Romina), è mancato nel 2005 quando lei aveva 26 anni. Il suo insegnamento, però, è stato prezioso, e Romina ha saputo portare avanti il sogno del padre facendolo proprio.

Romina vive a Pergine Valsugana, in Trentino, è una donna di poche parole, ma lascia parlare i fatti: oggi l’azienda vanta un parco di circa un’ottantina di veicoli, tra mezzi di sollevamento, semirimorchi e autocarri, e 22 autisti. Lei compresa, visto che alterna la gestione dell’azienda al posto in cabina. «Non ho mai pensato di fare altro» ci rivela quando la raggiungiamo al telefono. Per oggi niente camion, è nel suo ufficio e trova il tempo per raccontarsi, tra i mille impegni, durante una veloce pausa pranzo. «Già a tre anni salivo in camion con mio papà e ho iniziato ad aiutare in azienda quando ero solo una ragazzina. Sono sempre stata presente. Così, quando papà è mancato giovane, ho portato avanti l’attività insieme a mia zia e mio cugino Gianluca».

Romina è imprenditrice, autista e anche gruista, ci tiene a sottolineare. Far coincidere le tre cose non è facile. «Mi divido tra il camion e l’ufficio, per questo se posso preferisco tenere per me viaggi che mi consentono di rientrare prima in azienda, o comunque di non passare fuori le notti, per poter gestire al meglio l’azienda». Quando è al volante (di solito un Volvo), Romina guida bilici, motrici e gru, a seconda delle esigenze, e trasporta «di tutto, a seconda delle settimane» ci spiega. La Cristelli si occupa infatti di sollevamenti e trasporti, anche eccezionali.
Le facciamo notare che già le donne autiste sono poche, ma le donne autiste e anche imprenditrici sono ancora più rare. «Per essere imprenditori – replica – bisogna avere spirito e coraggio. Per essere autiste, invece, le donne devono avere più passione e determinazione rispetto agli uomini, perché il settore è ancora maschilista. È dal 1997 che faccio questo mestiere, eppure ancora devo dimostrare di saperlo fare. Non bisogna darsi per vinte mai, ma resta solo chi ha davvero passione. Tante donne si avvicinano al settore e poi se ne vanno. Spesso perché vogliono solo dimostrare di essere in grado di farlo, ma se poi non hai lo spirito giusto è difficile andare avanti. Anche perché far conciliare tempo libero e vita familiare con questo lavoro è abbastanza difficile».

Romina è anche mamma di due ragazze di 20 e 24 anni. Di come conciliare vita familiare e – l’impegnativa – vita professionale, quindi, ne sa qualcosa. «Con le mie figlie non è stato semplice, ma ho sempre cercato di far capire loro il valore e l’importanza del lavoro, e soprattutto che questo ci permetteva di non far mancare loro nulla. So che sembra una frase scontata, ma l’importane non è quanto tempo si passa insieme, ma la qualità di quel tempo. Oggi sono grandi e quindi per me è più semplice, riesco anche a trovare il tempo per dedicarmi ad altre mie passioni, per esempio il ballo country».
Le chiediamo di raccontarci di più. «Faccio parte di un gruppo composto da persone stupende, ci chiamiamo “Let’s go” e ci esibiamo spesso in zona nei week-end. Mi fa bene, mi aiuta a staccare».
Ma pensando al futuro, per la Cristelli c’è forse in vista un nuovo cambio generazionale? «Le mie figlie hanno preso strade diverse e io le ho lasciate fare. È giusto che ognuno segua le proprie passioni come io sono stata libera di seguire la mia. L’importante è credere in loro. Un cambio generazionale già lo abbiamo affrontato in azienda, quando mio papà è mancato, e in quella difficile fase mia zia ha avuto la capacità di lasciarci liberi di fare e di sbagliare, ci ha lasciato libertà nella gestione dell’azienda e la mia speranza, oggi, è che papà sia orgoglioso di quello che abbiamo fatto».

L’anima dell’azienda è giovanissima: 30 ragazzi e ragazze compongono un team composto da operai specializzati, impiegati degli uffici tecnico e organizzativo.

In effetti, di cose di cui andare fieri ce ne sono diverse. Tra queste, anche il fatto che la maggior parte degli autisti dell’azienda di Romina sono ragazzi con meno di trent’anni. Se avvicinare i giovani all’autotrasporto oggi sembra difficilissimo, in Cristelli sembrano aver trovato la ricetta segreta. «Tuttavia – ci rivela Romina – ne servirebbero di più. Non manca il lavoro oggi, ma il personale. È chiaro che dipende molto anche dal settore e dall’azienda, dalle condizioni che si offrono, però penso sia anche un problema generazionale. Oggi il lavoro non è più visto come una passione, ma come un dovere. Di conseguenza, un lavoro che impegna molte ore, che richiede grande disponibilità e che non è fisicamente facile, è più difficile da voler fare. I ragazzi oggi cercano un lavoro comodo, ben pagato e che lasci molto tempo libero, di conseguenza si accontentano di lavori che offrono queste condizioni, ma per i quali non hanno passione. Nella vita invece non bisogna aver paura di superare ciò che percepiamo come dei limiti, perché è solo superandoli che si matura. Insomma, cosa ti fa sentire realizzato nella vita se non la passione?».

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