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Storia di una ragazza che alle passerelle ha preferito il camion

Milly Everatt, oltre a essere una bella ragazza, ha anche una madre che lavora nel mondo della moda. E che magari avrebbe fatto carte false per vederla sfilare. Ma suo padre ha un’azienda agricola e fin da piccola lei adora guidare. Inizia con i trattori e poi punta al camion. E quando a 20 anni vince prima un concorso di bellezza e poi entra nella finale di Miss Regno Unito si fa tentare soltanto un attimo dalla passerella. Perché subito dopo sceglie la sua vera passione

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La storia di Milly Everatt, 22 anni di Eastoft, villaggio del North Lincolnshire, in Inghilterra, è quella di una figlia che si trova a dover scegliere,,, tra mamma e papà. La mamma lavora infatti nel mondo della moda e, vista la particolare avvenenza della figlia, avrebbe fatto carte false pur di vederla sfilare sulle passerelle di tutto al mondo, al soldo delle principali maison. Il padre invece ha un’azienda agricola non troppo piccola, né troppo grande. Ha diversi veicoli a disposizione, trattori soprattutto, ma anche un camion per le consegne. E Milly fin da quando era piccola più che dalle sfilate era attratta da quel mondo.

Impara presto a guidare il trattore, però il suo sogno è di salire sul camion. Poi, però, nella vita le cose prendono strane rincorse. E così a circa 20 anni, motivata dalla mamma si iscrive al concorso regionale per Miss Lincoln. Vince e a quel punto tenta anche di conquistare il titolo di Miss Regno Unito: va molto avanti e, grazie ai suoi capelli biondi e al suo fisico slanciato, riesce a entrare in finale piazzandosi onorevolmente sesta. Grazie a questa vetrina trova lavoro nella moda e per un po’ lo accetta. Il suo pensiero però resta ancorato alla sua passione di sempre, che resta latente, ma comunque sempre viva. Prova ne sia che quando un giorno, dopo la Brexit, sente dire in tv che nel paese mancano migliaia e migliaia di autisti, pensa che a maggior ragione quel camion dell’azienda di famiglia o lo guida lei o c’è il rischio che rimanga fermo.

Così Milly si iscrive a scuola guida e studia tanto per riuscire a prendere tutte le tipologie di patenti. E malgrado a scuola non fosse quella che si definisce un genio, negli esami per accedere alla professione non commette nemmeno un errore. Segno che quando c’è la motivazione anche l’apprendimento diventa molto più facile. 

Milly Everatt al volante del camion dell’azienda agricola di famiglia

Oggi, quindi, Milly fa l’autista: ogni giorno parte per andare a consegnare il grano in diversi luoghi dell’isola. È contenta del lavoro, ma la indispettiscono i tanti commenti negativi che girano sul suo conto. Non sopporta, cioè, le battute di chi sostiene che lavorando per il padre lei fa l’autista soltanto a mezzo servizio. La miss mancata puntualizza che in realtà ci sono giorni che arriva a lavorare anche 14 ore. E che anzi, spesso, il fatto di sentirsi parte di un’impresa di famiglia la fa sentire più responsabile e la induce a lavorare sodo. E anche suo padre si sente di poterle chiedere di più di quanto pretenderebbe da un normale dipendente.

Ma la cosa che non riesce ancora a mandare giù sono quelli che la guardano come se fosse un marziano, in quanto sono ancora convinti che l’autotrasporto sia un settore esclusivamente maschile. Per carità, i pregiudizi radicati da decenni hanno indotto a pensare che una donna non fosse in grado di salire su un camion. Anche perché, soprattutto in certi ambiti, era effettivamente un lavoro faticoso. Ma oggi le cose sono cambiate e non soltanto perché i veicoli pesanti attuali sono estremamente più facili da condurre e ampiamente più vivibili, ma anche perché la stragrande maggioranza delle merci – e di conseguenza gli autisti che si fanno carico di consegnarle – percorre non più di 300 chilometri.

Lo prova il fatto che Milly non è sola: nel Regno Unito più del 3% dei volanti dei camion sono girati da mani femminili. E il trend è sicuramente in aumento. In Italia siamo ancora sotto al 2%, ma la strada è aperta. Non rimane che tante altre la imbocchino.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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