Domanda: può la finzione ispirare la realtà? Sembrerebbe proprio di sì, anche quando la finzione è «spinta» all’inverosimile. Considerate per esempio questo veicolo visto all’IAA di Hannover. Dire che si tratti di una finzione è quasi riduttivo, perché siamo di fronte al protagonista principale, ribattezzato Optimus Prime, di un film tutto effetti speciali: «Transformers: l’età dell’estinzione». Ed essendo destinato a viaggiare nel mondo della finzione certo la Paramount – la casa che ha prodotto il film – non ha badato a spese. Eppure, anche questo oggettino un po’ ingombrante, anche questo animale da palcoscenico presenta delle soluzioni che Daimler ha pensato di riprendere per una produzione di serie. E così il Western Star 5700, al lancio questo autunno e in vendita sul mercato americano dal prossimo anno, adotterà tutta una serie di accorgimenti pensati per Optimus Prime. E primi tra tutti quelli funzionali all’aerodinamica, compresi quindi gli specchi retrovisori sostituiti da telecamere. Anche perché un appartamento viaggiante di queste dimensioni se non economizza tagliando l’aria in modo efficace rischia di gravare troppo sul gasolio (che comunque negli States costa enormemente meno che da noi).
Tutto ciò ha una morale: tutte le foto che vedrete in questi giorni e che sono il frutto dell’immaginazione delle case costruttrici di proiettare lo sguardo verso il futuro, non sono esclusivamente parti della fantasia, ma esercitazioni ponderate che prima o poi troveranno applicazione pratica. Perché in definitiva i veicoli, come il mondo, vanno avanti sotto la spinta (anche) della fantasia.