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Imposte alla ricerca di un credito

La Legge di Bilancio 2025 introduce misure chiave per imprese e lavoratori: IRES premiale per chi reinveste utili, nuovi incentivi per Industria 4.0 e Transizione 5.0, agevolazioni per le imprese del Sud con la ZES Unica e il rifinanziamento della Nuova Sabatini. Novità anche su fringe benefit, tracciabilità delle spese di trasferta e reverse charge negli appalti di manodopera. Un quadro di riforme per sostenere investimenti, competitività e sostenibilità

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Sono tante le novità in vigore a partire dal 2025 introdotte con la Legge di Bilancio, con la legge 203/2024 (Collegato Lavoro) e con il decreto Milleproroghe, il DL 155/2024 convertito, il decreto di riforma di Ires e Irpef. Proprio quest’ultima normativa ha trovato vasta eco sulla stampa perché interessa la tassazione delle persone fisiche sia in termini di riduzione degli scaglioni e delle detrazioni per i redditi medio-alti, sia per le novità introdotte in materia di fringe benefit, in particolare per quanto concerne la determinazione del reddito in natura per i veicoli concessi in uso promiscuo ai dipendenti.

La Legge di Bilancio 2025 introduce, comunque, misure rivolte alle imprese, con l’obiettivo di incentivare gli investimenti, migliorare la competitività e sostenere l’innovazione. Vediamo in che modi.

1. IRES Premiale: giù l’aliquota per chi reinveste utili

Una delle misure più attese della Legge di Bilancio 2025 è l’IRES premiale, che prevede la riduzione dell’aliquota dal 24% al 20% per il solo anno 2025: si tratta di una norma molto diversa dall’ACE, che abbiamo conosciuto fino al 2024, e che premiava in modo differente le imprese che reinvestivano utili. Questa agevolazione non è automatica: le imprese devono rispettare diverse condizioni per poter beneficiare di questo sconto fiscale.

Chi può beneficiarne? Per accedere al beneficio le imprese devono:

• accantonare almeno l’80% degli utili del 2024 in una riserva non distribuibile per almeno due anni;

• destinare almeno il 30% degli utili accantonati a investimenti in beni strumentali Industria 4.0 o Transizione 5.0;

• aumentare l’occupazione, assumendo nuovi lavoratori a tempo indeterminato per almeno l’1% rispetto al 2024;

• non aver fatto né fare ricorso alla cassa integrazione guadagni nel 2024 e nel 2025.

Cosa succede se non si rispettano i requisiti? Se l’azienda non rispetta anche solo una delle condizioni elencate, perderà il diritto alla riduzione e dovrà applicare l’aliquota IRES ordinaria del 24%.

2. Industria 4.0: come cambia il credito d’imposta

Il credito d’imposta Industria 4.0, destinato ad investimenti in tecnologia e digitalizzazione, è confermato anche per il 2025, ma con le seguenti modifiche sostanziali:

• stop ai beni immateriali: il credito non è più disponibile per l’acquisto di software e piattaforme digitali;

• tetto massimo di spesa: il fondo disponibile è fissato a 2,2 miliardi di euro e, quindi, per non perdere l’opportunità le imprese devono muoversi rapidamente;

• aliquote agevolative:

• 20% per investimenti fino a 2,5 milioni.

• 10% per investimenti tra 2,5 e 10 milioni.

• 5% per investimenti sopra i 10 milioni.

3. Transizione 5.0: incentivi per la sostenibilità

La Transizione 5.0 introduce crediti d’imposta per le imprese che riducono i consumi energetici tramite investimenti sostenibili. Quali sono le nuove aliquote? L’azienda che riduce i consumi energetici potrà ottenere crediti d’imposta sugli investimenti sostenuti, variabili in base al risparmio ottenuto secondo questo schema.

Per investimenti fino a 10 milioni di euro:

• 35% per riduzioni dei consumi tra il 3% e il 6%.

• 40% per riduzioni tra il 6% e il 10%.

• 45% per riduzioni superiori al 10%.

• Per investimenti superiori a 10 milioni di euro:

• Le aliquote scendono al 5-15%, a seconda della riduzione dei consumi.  

4. ZES Unica Mezzogiorno: incentivi per le imprese del Sud

Il credito d’imposta ZES Unica Mezzogiorno, prorogato per il 2025, offre nuove opportunità per le imprese situate nel Sud Italia. Cosa prevede la misura?

Investimenti agevolabili:

• Acquisto di macchinari e attrezzature.

• Acquisto o ampliamento di immobili strumentali.

• Aliquote agevolative:

• Piccole imprese: credito d’imposta fino al 60%.

• Medie imprese: fino al 50%.

• Grandi imprese: fino al 40%.

5. Rifinanziamento della Nuova Sabatini

La Nuova Sabatini, che aiuta le PMI ad acquistare beni strumentali, è stata rifinanziata per il 2025.

6. Tracciabilità delle spese di trasferta

I rimborsi per spese di vitto, alloggio, viaggio e trasporto con mezzi non di linea (come taxi e NCC) non saranno considerati reddito per il lavoratore, a condizione che siano pagati con metodi tracciabili. Le nuove regole non dovrebbero riguardare i biglietti di treni o aerei.

7. Reverse charge negli appalti di manodopera: rinvio

Infine, tra le novità compare anche l’estensione del regime del reverse charge alle prestazioni di servizi rese esclusivamente nei confronti di imprese che svolgono attività di trasporto e logistica. Una norma di rilievo a cui «Sono Fiscale!» dedicherà apposita trattazione

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