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Renault Trucks mostra i muscoli con la nuova gamma K

Quattro tappe in dodici giorni in tutta Italia per far toccare con mano la robustezza della gamma construction del costruttore francese. L’obiettivo? Conquistare un segmento strategico in piena ripresa

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Dodici giorni «off-road» attraverso l’Italia, coinvolgendo la stampa specializzata, le concessionarie del territorio, i partner e gli allestitori di fiducia, offrendo l’opportunità di testare in prima persona le capacità dei veicoli nel loro habitat naturale: il cava-cantiere. È così che Renault Trucks ha dato il via ai «Konstruction Days», evento itinerante per presentare e far testare sul campo la robustezza della sua rinnovata gamma di veicoli cava-cantiere «K».

La prima tappa si è svolta lo scorso 8 maggio nella cornice della Cava Fratelli Mara, alle porte di Milano, e proseguirà con altre tappe lungo la penisola con un obiettivo dichiarato molto ambizioso: mettere 200 aziende al volante dei propri mezzi entro la fine del tour. Il modo più diretto e concreto per far conoscere i veicoli e, allo stesso tempo, per accelerare la crescita e conquistare nuove quote in un segmento in fermento.

Un’eredità di robustezza nata nel deserto

Ma per capire il percorso che ha portato Renault Trucks a presentare la sua rinnovata gamma K, è utile prima ripercorrere le tappe fondamentali di una storia iniziata settant’anni fa, segnata da veicoli progettati per affrontare condizioni operative estreme. Era infatti il dopoguerra, un periodo di intensa attività di ricerca di risorse, in particolare di petrolio, e Renault Trucks rispose a questa esigenza con il T100. Questo 6×6 da 600 CV, nato per operare nelle difficili condizioni desertiche africane, era un vero colosso capace di trasportare fino a 50 tonnellate di carico. Un banco di prova impegnativo che ha temprato il costruttore nella progettazione di mezzi robusti e adatti ai terreni più impervi.

Da quel pionieristico T100, la storia di Renault Trucks nel settore «heavy» è proseguita poi con modelli come il Berliet GBO degli anni ’50, ideale per l’utilizzo in off-road, il Berliet GBH degli anni ’70, impiegato principalmente nel trasporto di legname, il GBC degli anni ’90, fino ad arrivare alla gamma Kerax degli anni 2000 e all’attuale gamma K, lanciata nel 2013 e oggi protagonista dei Konstruction Days, a testimonianza di una lunga tradizione di veicoli nel mondo del cava-cantiere.

Il mercato riparte e Renault accelera

Oggi, forte di questa eredità e consapevole delle dinamiche del mercato, Renault Trucks ha deciso di puntare con decisione al segmento dei mezzi d’opera, un comparto che dopo anni di difficoltà sta mostrando evidenti segnali di ripresa. Questo segmento infatti, storicamente marginale nel panorama italiano (dopo la crisi del 2008 pesava solo il 4% sul totale delle immatricolazioni), sta conoscendo una seconda giovinezza: complice il PNRR, con oltre 30 miliardi stanziati per infrastrutture, ferrovie e logistica, oggi il comparto vale il 10% del mercato. Un dato che Renault Trucks vuole trasformare in opportunità, puntando a raggiungere – e superare – l’8% di quota nel segmento, in linea con quella dei medio-pesanti.

Ma come si compone questo mercato? Analizzando le tipologie di allestimento, secondo i dati diffusi da Renault Trucks Italia, emerge chiaramente come il 55% della domanda sia rappresentato da veicoli con vasche o cassoni, seguiti dalle betoniere che costituiscono il 31% del mercato. A livello di configurazione, l’8×4 si conferma il vero protagonista in Italia, rappresentando l’82% delle immatricolazioni, a grande distanza dal 6×4 (14%) e dal 4×2 (4%).

Anche la geografia del mercato è in evoluzione, con il PNRR che sta innescando una crescita significativa anche in regioni che storicamente avevano volumi inferiori. Sebbene il Nord Italia continui a rappresentare l’area con il maggior volume di immatricolazioni (48% del totale nel 2023, con una crescita del 20% rispetto all’anno precedente), gli investimenti legati al PNRR stanno contribuendo a dinamiche interessanti in altre zone del Paese. Un esempio emblematico è la Sicilia, che nell’ultimo anno ha registrato un incremento del 69% nell’immatricolato cava-cantiere, arrivando a pesare il 10% del mercato totale, a dimostrazione di un’accelerazione in un’area precedentemente meno dinamica. Anche il Lazio ha mostrato una crescita significativa (+61% e un peso dell’8,2%). A livello di macroaree, il Centro-Est ha registrato un aumento del 21%, mentre il Centro una crescita del 19% e il Sud e le isole del 41%.

Gamma K: tutta la forza di un mezzo pensato per durare

In questo contesto di mercato in evoluzione, Renault Trucks ha deciso quindi di puntare i riflettori sulla sua gamma K, fiore all’occhiello della sua articolata offerta «Construction», che si declina in cinque segmenti distinti: K Medium, K Heavy, K Xtrem, C Off Road e C On Road. In occasione dei Konstruction Days, l’attenzione è stata focalizzata in particolare sulla gamma K Heavy, dove la robustezza rappresenta un elemento progettuale fondamentale. L’architettura e la configurazione di questi veicoli sono state infatti concepite per affrontare le attività più gravose, tipiche del settore cava-cantiere. Questa solidità strutturale non è un elemento isolato, ma il risultato di scelte tecniche precise che riguardano il rinforzo del telaio, la robustezza degli assali e dei ponti, e l’affidabilità delle sospensioni. Un approccio che Renault Trucks intende comunicare anche attraverso il progetto ReBuild, sviluppato in sinergia con i partner allestitori TKE, Cantoni & C. e Comes, per offrire soluzioni complete e integrate.

Il modello di punta è l’8×4 da 13 litri, disponibile nelle potenze di 480 e 520 CV, configurazione prediletta dal mercato italiano. Il passo è da 4.350 mm, mentre la dotazione è pensata per resistere, ma anche per offrire comfort e funzionalità concrete a chi passa giornate intere sul mezzo, includendo, ad esempio, il sedile conducente comfort, il climatizzatore comfort, le sospensioni pneumatiche della cabina a 4 punti, la visiera parasole e diverse prese di alimentazione a 12 e 24 volt sul cruscotto, oltre a un pratico portabottiglie refrigerato amovibile.

Un altro elemento distintivo della gamma K Heavy è rappresentato dagli angoli d’attacco e dall’altezza da suolo. A seconda delle versioni e degli pneumatici utilizzati, l’angolo di attacco può variare da 29° (con pneumatici 315/80 R22,5) a 31° (con pneumatici 13 R22,5) fino a 32° (con pneumatici 1200 R24). L’altezza da suolo, di conseguenza, oscilla tra i 383 mm, i 390 mm e i 400 mm, garantendo una notevole capacità di superamento degli ostacoli e una maggiore agilità in situazioni di scarsa aderenza. Anche la gestione della trasmissione è stata ottimizzata per l’utilizzo off-road.

Il cambio Optidriver integra una specifica modalità “off-road” che modifica la strategia di selezione delle marce, ritardando il passaggio al rapporto superiore per mantenere il motore a regimi più elevati e garantire così una maggiore coppia disponibile e una migliore mobilità. Questa funzionalità assicura che non vi sia alcuna perdita di potenza o coppia durante le fasi di transito su terreni difficili. Per affrontare le condizioni di aderenza più critiche, la gamma K Heavy è dotata di bloccaggio dei differenziali. Il sistema prevede un ordine preciso di inserimento: prima il bloccaggio interponti e successivamente quello interassi.

Una novità significativa introdotta con la gamma K MY2025 è rappresentata dalla retrovisione digitale. In sostituzione degli specchietti retrovisori tradizionali, sono ora disponibili telecamere per la visione posteriore integrate con display in cabina.

Questa tecnologia avanzata offre diversi vantaggi, tra cui braccetti ripiegabili per ridurre l’ingombro in spazi ristretti, visione notturna a infrarossi per una maggiore sicurezza in condizioni di scarsa illuminazione, informazioni integrate dai radar per la rilevazione di ostacoli, schermi da 12 pollici lato guidatore e 15 pollici lato passeggero, e una funzione di panoramica automatica che offre una vista ingrandita dell’area circostante il veicolo.

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