Via libera del Senato alla legge quadro sugli interporti che riconosce queste infrastrutture come impianti strategici del sistema logistico del paese. Il provvedimento, teso a superare l’impianto normativo precedente che risale al 1990, ora passa all’esame della Camera per l’ok definitivo, ma per l’applicazione concreta dei nuovi principi occorreranno alcuni decreti attuativi.
Mappa degli interporti e semplificazione
Tra le novità principali del provvedimento, la semplificazione delle procedure, l’introduzione di criteri oggettivi per l’individuazione dei nuovi interporti, concepiti come hub sostenibili, dotati di impianti per energie rinnovabili e sistemi certificati di efficienza energetica, e una ricognizione dettagliata degli interporti esistenti, per aggiornarne e valorizzarne le funzioni.
UIR: “Grande opportunità”
Il passaggio parlamentare è stato accolto con soddisfazione dall’UIR, l’Unione degli interporti riuniti. “La proposta – hanno sottolineato il presidente dell’associazione Matteo Gasparato e il vicepresidente vicario, Gianpaolo Serpagli – recepisce in larga parte la visione promossa dalla UIR, volta a dare al sistema interportuale italiano un assetto normativo moderno, ordinato e coerente con gli obiettivi di sviluppo sostenibile e intermodalità. Tra gli aspetti positivi, si segnala l’accoglimento di alcuni emendamenti proposti dall’associazione e i chiarimenti interpretativi emersi dopo un confronto con l’ufficio legislativo del Ministero delle Infrastrutture”.
La legge, secondo l’associazione, “rappresenta un’opportunità concreta per rafforzare il ruolo strategico dell’Italia nella logistica euro-mediterranea, valorizzando una rete che già oggi vede sei interporti italiani tra i primi quattordici in Europa”. Per questo la UIR auspica una rapida conclusione dell’iter parlamentare e l’avvio di una fase attuativa che sappia tradurre efficacemente i principi della legge in misure concrete”.