Il decreto Infrastrutture rappresenta un’occasione persa per elevare la competitività della logistica italiana e, in particolare, la nuova disciplina sulle attese al carico e scarico avrà “un impatto negativo sull’economia e l’efficienza delle operazioni”. È una posizione netta quella espressa da Leopoldo Destro, delegato di Confindustria per Trasporti, Logistica e Turismo, in un’intervista al Sole 24 ore di oggi. Sul decreto, che ieri alla Camera ha incassato la fiducia e che ora si prepara a un rapido passaggio al Senato (dovrà essere convertito entro il 20 luglio), Confindustria aveva presentato alcune proposte di modifica, ma solo una è stata accolta, ovvero l’introduzione del Cruscotto informativo per la gestione degli appalti.
Sull’articolo 4 – spiega Destro nell’intervista rilasciata a Nicoletta Picchio – “la nostra proposta prevedeva una finestra oraria certa, una penale solo per i ritardi effettivamente imputabili al committente o al caricatore e un riferimento chiaro al Codice civile”. Ma nessuno di questi elementi è stato introdotto nel testo che, secondo Destro “risulta squilibrato e potenzialmente potrà generare conflitti operativi e legali”.
Secondo il delegato di Confindustria, una delle criticità sarebbe il fatto che nei 90 minuti di attesa (prima che scatti l’indennizzo orario) possono rientrare anche eventuali pause per il pranzo del personale dei magazzini o tempi di inattività non imputabili direttamente al committente.
Tra le altre proposte di Confindustria non accolte nel testo, anche l’estensione ai servizi e forniture della possibilità di rivedere i prezzi come accade attualmente negli appalti di lavori nell’edilizia, per esempio.