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Reverse Charge, Fiap chiede integrazioni: «Con il nuovo regime a rischio la liquidità per i padroncini»

L’associazione guidata da Alessandro Peron ha approfondito in un webinar gli aspetti legati al regime transitorio e, in attesa che l’Ue dia il via libera al sistema di inversione contabile introdotto dalla legge di bilancio anche per i trasporti e il magazzinaggio, ha chiesto al MEF alcuni correttivi, tra questi la neutralità finanziaria a tutele delle Pmi e la responsabilità di filiera. “Solo così – dice – la misura raggiungerà gli obiettivi connessi alla legalità e alla competitività senza scaricare oneri sui più piccoli”

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Mancherebbero, secondo Fiap, elementi importanti nel nuovo regime del reverse charge che l’ultima legge di bilancio ha esteso anche alla logistica. Tra questi, la neutralità finanziaria a tutela della liquidità di cassa dei fornitori, in particolare Pmi e padroncini, e responsabilità di filiera con prove di versamento e clausole contrattuali standard

L’associazione guidata da Alessandro Peron ha recentemente organizzato un webinar di approfondimento della normativa che concede al committente di versare l’Iva dovuta dal fornitore di servizi di logistica, introducendo un regime transitorio in attesa dall’ok definitivo dell’Ue (leggi anche “Come capire la reverse charge per la logistica in 10 risposte con le risposte degli esperti). FIAP, che ha già avviato contatti con il MEF per introdurre i correttivi alla norma, ha messo in evidenza la propria posizione sullo strumento: “è una misura utile e condivisibile negli obiettivi di contrasto alle frodi – si legge in una nota – ma andava costruita con la filiera, evitando emendamenti dell’ultima ora e privilegiando un percorso trasparente, basato su dati e sulla valutazione dell’impatto”.

“Bene portare avanti la norma – ha detto Alessandro Peron, Segretario Generale FIAP – ma secondo un giusto percorso: tavoli tecnici, tempi certi, analisi preventive su cassa, contratti e processi. Le imprese sane non chiedono annunci, ma regole chiare applicabili. Le associazioni devono lavorare nell’interesse del comparto, non sui personalismi, anche perché, la qualità delle regole si misura sempre nella loro attuabilità”.

Secondo FIAP, la misura sarebbe utile, ma necessita di alcune correzioni, tra cui “perimetro certo per individuare senza ambiguità soggetti e prestazioni interessate; neutralità finanziaria per evitare tensioni di cassa e crediti IVA strutturali, soprattutto per PMI e padroncini; responsabilità di filiera con clausole contrattuali standard, prove di versamento e riconciliazioni tracciabili lungo appalti e subappalti; semplificazione digitale attraverso strumenti operativi che colleghino fatture, opzioni e F24, riducendo errori e costi amministrativi”. “Solo così – ha evidenziato Peron – la misura raggiungerà gli obiettivi connessi alla legalità e alla competitività senza scaricare oneri sui più piccoli”

FIAP, in attesa della approvazione da parte dell’Europa, ha già avviato un’interlocuzione con il MEF e con l’Amministrazione finanziaria per correggere e migliorare il testo, garantendo una implementazione che tuteli l’intera catena del valore e renda il nuovo impianto realmente efficace e sostenibile per tutto il settore.

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