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Versalis a Brindisi: dalla chimica di base alla gigafactory: opportunità e fabbisogni logistici

Versalis, società chimica del gruppo Eni, avvierà entro l’estate 2026 a Brindisi un programma di riconversione industriale per trasformare lo storico impianto della chimica di base in un polo avanzato per la produzione di materiali destinati agli accumulatori di energia (LFP).  Con un investimento da 750 milioni di euro (circa un terzo richiesto all’UE) il progetto occuperà un’area di 20 ettari e avrà importanti risvolti anche in termini logistici, generando una domanda di trasporto specializzato. Abbiamo provato a individuare quale

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Versalis, società chimica del Gruppo Eni, avvierà entro l’estate del 2026 la riconversione dello storico polo chimico di Brindisi per trasformare l’area da attività di steam-cracking della chimica di base a un progetto industriale focalizzato sulla produzione di accumulatori di energia (batterie stazionarie, LFP) in joint-venture con Seri Industrial. Il piano richiederà un investimento da 750 milioni di euro (per circa un terzo richiesto all’Unione europea) e necessiterà di una serie di permessi e di autorizzazioni in procedura Zes. Sulla carta l’intervento occuperà un’area di 20 ettari e dovrebbe richiedere per la realizzazione definitiva circa tre anni.
Il progetto rientra nel più ampio processo di trasformazione industriale avviato da Eni per Versalis. 

Il nuovo impianto dialogherà in qualche modo con un’altra gigafactory, quella di Teverola (Caserta), realizzata tramite la riconversione del’ex stabilimento Whirlpool sempre da Seri Industrial in partnership con Eni. Per la precisione le due realtà hanno dato vita a una joint venture dedicata proprio allo sviluppo di una filiera industriale di batterie al litio-ferro-fosfato che mira a sviluppare sistemi di accumulo energetico per la mobilità elettrica industriale e commerciale e per lo stoccaggio stazionario di energia.

Questa transizione industriale — con rilevanti investimenti in impianti di materia attiva e assemblaggio di moduli/batterie — creerà non solo posti di lavoro diretti (ai 470 attualmente occupati in Versalis se ne dovrebbero aggiungere altri 400 provenienti dall’attuale indotto e altri 400 da reperire sul mercato del lavoro), ma anche un indotto logistico significativo: inbound di materie prime, movimentazione interna, stoccaggio sicuro, packaging conforme, spedizioni nazionali e internazionali, e gestione di flussi di rientro per il riciclo. 

Materiali e servizi logistici che serviranno

Ma cosa servirà a Versalis dal punto di vista logistico? Ovviamente parliamo di qualcosa in prospettiva, ma è già possibile ipotizzare alcuni servizi di cui ci sarà maggiormente bisogno. Proviamo a metterli in colonna.

Inbound materie prime e semilavorati
LFP richiede sali di litio (precursori), ferro e fosfati, solventi ed elettroliti, additivi e materiale per imballaggi speciali. I volumi in ingresso saranno consistenti e richiederanno contratti stabili con fornitori e magazzini dedicati (sia all’aperto che in capannoni coperti con tratte protette).

Stoccaggio e magazzini specializzati
Alcune materie sono sensibili a umidità e temperatura, altre (celle non ancora certificate o materiale a rischio di corto) richiedono aree con misure antincendio e barriere antistatiche, compartimentazione antincendio e procedure ADR quando applicabile. È quindi necessario un parco logistico con scaffalature tecniche, sistemi antincendio avanzati e aree di quarantena per testing. 

Imballaggio, certificazione e compliance
Le batterie (celle e moduli) sono soggette a normative UN/IATA/ADR assai stringenti: esistono numeri ONU specifici (UN3480/UN3481 ecc.) e istruzioni di imballaggio / documentazione (test UN 38.3, dichiarazioni del mittente) da rispettare per ogni spedizione. Questo richiede operatori logistici e corrieri certificati, personale formato e procedure documentate.

Movimentazione e trasporto terrestre specializzato
Camion e semirimorchi attrezzati per merci pericolose (classe 9 per le batterie), sistemi anti-sovraccarico, tracciamento telematico, carrelli con ESD control per le celle, e linee logistiche dedicate per minimizzare manipolazioni. Per alcuni trasporti sarà richiesta la dichiarazione di merci pericolose e autisti con formazione ADR aggiornata. 

Spedizioni marittime e intermodali
La vicinanza al porto e ai corridoi adriatici fa di Brindisi un hub naturale per l’import/export verso Mediterraneo e Balcani; tuttavia il modello più efficiente sarà intermodale (mare + ferrovia) per i grandi volumi. Il progetto del nodo intermodale/“Brindisi Intermodale” e il potenziamento dei binari rendono plausibile una forte crescita dei trasporti ferroviari merci collegati allo stabilimento. Questa sinergia porto-ferrovia-magazzino riduce costi e impatto stradale.

Logistica del fine vita e riciclo
Il piano Versalis menziona il rilancio della chimica circolare: a regime sarà strategico organizzare ritiro, trasporto e impianti di trattamento/riciclo dei moduli usati (raccolta selettiva, stoccaggio in sicurezza, trasporto a impianti di riciclo chimico/meccanico). Ciò aprirà ulteriori commesse per operatori logistici specializzati nella filiera del fine-life delle batterie. 

Brindisi, in prospettiva

La conversione dello stabilimento Versalis di Brindisi verso batterie LFP è destinata a trasformare il profilo logistico del territorio: non più solo inbound di frazioni petrolifere e commodity chimiche, ma catene complesse di materiali critici, prodotti finiti sensibili e servizi di fine vita. Per operatori logistici, vettori e terminalisti locali si apre così un’opportunità strategica, a patto di adeguare infrastrutture, competenze e conformità normativa.

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