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Attese al carico, quando il dato di qualità fa la differenza: Transporeon e le «connessioni di valore»

La piattaforma leader nella gestione dei trasporti, dal 2023 in Trimble, ha presentato un caso reale di interconnessione di filiera tra Acciaierie Bertoli Safau, il Gruppo Codognotto e Sima, partner tecnologico dal 2018 nel Gruppo Zucchetti. Le nuove norme sulle attese al carico possono diventare un’opportunità di efficientamento della filiera grazie all’interconnessione e allo scambio di informazioni dinamiche. E il futuro prossimo? Agente digitale per gli autisti, eCmr e interoperabilità dei dati tra le diverse modalità di trasporto

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Guardare alla nuova normativa sui tempi di attesa al carico e scarico come un incentivo concreto al miglioramento e non come un costo aggiuntivo. In un sistema sempre più collaborativo che si basa sul dato di qualità, scambiato tra vettore e committente per efficientare la supply chain, adatto a superare i compartimenti stagni della logistica per allinearla a un mondo sempre più interconnesso. Il panorama potrebbe sembrare ancora utopico, ma non lo è. Se la base è la collaborazione tra i diversi attori della filiera, condita dalla tecnologia, allora è possibile passare da un EGO-sistema e un ECO-sistema. Lo ha dimostrato Transporeon, piattaforma leader nella gestione del trasporto, che ha mosso i primi passi in Germania nel 2000 per poi espandersi in molti paesi europei, dal 2023 parte della statunitense Trimble, leader nella gestione di mappe e geolocalizzazione per la logistica. Lo ha fatto, nell’ambito dell’evento “Connessioni di Valore” che si è tenuto il 6 novembre in Franciacorta (a cui Uomini e Trasporti ha potuto assistere), raccontando un caso concreto di logistica collaborativa, collaudato da tempo, ma replicabile in altri contesti: un committente, le Acciaierie Bertoli Safau, realtà da oltre un miliardo di fatturato, 1.400 dipendenti, ma soprattutto con l’esigenza di raggiungere hub in Europa e Sud America, razionalizzando la filiera. Un operatore logistico: Codognotto, con una tradizione di quasi 80 anni (fondato nel 1946), attivo in 16 nazioni, con un fatturato di 380 milioni di euro per 2.000 unità di carico e 1.000 mezzi di traino, oltre ad attività intermodali per raggiungere tutta l’Europa. Un partner tecnologico: Sima, dal 2018 nel Gruppo Zucchetti, specializzato in applicativi e soluzioni per la logistica. 

“Il mercato della logistica in Italia – ha sottolineato Luca Aonso, Account Manager Strategic di Transporeon – è più resiliente rispetto ad altri Paesi europei, ma avvertiamo un paradosso: in un’economia interconnessa, a volte la logistica procede per compartimenti stagni. La soluzione è quella di abbracciare un network e far leva sulla qualità del dato”. Qui l’opportunità viene offerta anche dalle recenti decisioni istituzionali con le nuove norme sul carico e scarico che hanno introdotto l’aumento degli indennizzi per le attese. Le piattaforme collaborative, come il TMS (Transportation Management System), supportate dall’AI, sono già in grado di interconnettere e gestire in modo flessibile slot di carico e scarico, eliminando code e attese. Inoltre, la tecnologia aiuta a contrastare le inefficienze del sistema e la volatilità dei mercati, grazie a una maggiore cura della programmazione, mentre il tracciamento in tempo reale diventa strategico per la pianificazione proattiva dei flussi. 

Un momento dell’evento Connessioni di Valore – Luca Aonso, Account Manager Strategic di Transporeon

Un “ECO-sistema” che funzioni davvero deve essere strutturato su dati collaborativi e di qualità. Ovvero su sistemi che sappiano dialogare tra loro creando un’unione strategica tra tutti i rappresentanti della filiera. “Abbiamo introdotto la tecnologia – ha raccontato Emanuele Ciccia, Supply Chain Process Optimization Manager di ABS Acciaierie Bertoli Safau – che ci permette di ridurre il traffico in attesa, anticipare informazioni ai vettori, fare un’analisi del processo di assegnazione”. Matteo Codognotto, Supply Chain Director di Codognotto, ha sottolineato che “i processi di abilitazione della tecnologia devono diventare standard in ogni sede del gruppo e basarsi sulla qualità delle informazioni scambiate”. Ma quando un dato è di qualità e quali sono le informazioni da inviare? “I dati sono molto delicati per i nostri clienti – ha risposto Mauro Pederzolli, Ceo di Sima che gestisce sistemi in grado di dialogare con l’ecosistema Transporeon – Occorre certificarne la sicurezza e condividere solo dati essenziali, ovvero quelli che servono per abilitare le operazioni in quel momento, eliminando informazioni inutili e sensibili”.

Un rapporto quindi che ha bisogno di un ingrediente importantissimo come la fiducia, chiamata a legare la filiera. “Il TMS per noi è una condivisione benefica – ha ammesso Ciccia – si tratta di relazione consolidate con il vettore e un servizio aggiuntivo grazie alla trasparenza dei dati”. Anche per Codognotto “i dati sono essenziali per la gestione della flotta”, ma a volte risulta ancora difficile sciogliere il nodo con partner esterni, come vettori terzi oppure altre modalità di trasporto che non “dialogano” con la rete”. 

Occorre tendere a un processo di standardizzazione delle trasmissioni, in cui lo shift modale non determini un limite alla connessione e in cui la dematerializzazione documentale diventi una pratica costante. “Dobbiamo investire sempre più sulle persone – arriva una suggestione da Matteo Codognotto – Vorrei avere un assistente digitale vicino a ogni nostro autista, un sistema che vada oltre la guida autonoma e che supporti il singolo nelle operazioni quotidiane”. Così, agente digitale, eCMR e interoperabilità dei dati tra le varie modalità di trasporto salgono ai primi posti nell’agenda per il futuro prossimo della logistica collaborativa. 

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