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Ultimo miglio 5.0: magazzinieri ed autisti “aumentati” grazie alla tecnologia

È iniziata la trasformazione del magazzino urbano di prossimità: da hub per la spedizione di beni a ecosistemi che permettono il dialogo tra infrastrutture, veicoli, operatori in un continuo scambio di dati e informazioni che includono anche i punti di arrivo delle consegne. Così API e digital twin entrano tra gli scaffali e wearables, check list e dashboard aiutano gli operatori, potenziandone il lavoro. Mentre routing adattivi si interfacciano con gli open data pubblici per connettere l’hub alla città

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Nel lessico di Industria 5.0 — la nuova frontiera europea della manifattura intelligente — parole come collaborazione, sicurezza, sostenibilità e centralità umana sostituiscono la pura automazione. Lo stesso paradigma si sta affacciando nella distribuzione urbana delle merci: un ecosistema dove magazzini, veicoli, operatori e infrastrutture digitali interagiscono in tempo reale.

API e digital twin nei magazzini urbani

Nei nuovi hub urbani spesso localizzati ai margini dei centri storici o nei brownfield rigenerati l’automazione è solo il primo passo. I magazzini 5.0 dialogano con i veicoli tramite API (Application Programming Interface che consente a diversi software di comunicare e scambiarsi informazioni) e digital twin: il sistema di gestione sa quali furgoni elettrici sono in ricarica, quali cargo bike stanno rientrando, e assegna automaticamente la priorità ai colli urgenti o green. Questo approccio, già sperimentato a Bologna (progetto LEAD EU) e Utrecht, riduce i tempi di attesa ai dock fino al 30% e migliora la saturazione dei mezzi.

Wearables, routing, check list e dashboard per gli operatori

Il principio chiave di Industria 5.0 è la collaborazione uomo-macchina. Nella logistica urbana significa dotare gli operatori di strumenti predittivi e di supporto: wearables (dispositivi elettronici da indossare) per la sicurezza, routing adattivo in base al traffico reale, check-list vocali per ridurre gli errori di carico.
Il magazziniere resta al centro, ma è “aumentato” da una rete di sensori e algoritmi. Lo stesso vale per i driver, che interagiscono con dashboard che suggeriscono micro-scelte di percorso per minimizzare emissioni e tempi di sosta.

Sistemi di routing adattivo integrati con open data comunali

Abbiamo visto l’evoluzione dei Parcel Lockers (leggi qui l’articolo). Oggi i micro-hub urbani — spazi di 200–500 m² in prossimità dei centri commerciali naturali o delle stazioni — diventano i nodi vitali della rete 5.0.
Connessi via cloud ai magazzini principali, permettono il rifornimento dinamico dei veicoli leggeri e la consegna just-in-time. I sistemi di routing adattivo, integrati con open data comunali (ZTL, eventi, cantieri), consentono di ricalcolare le rotte in tempo reale: se una strada è chiusa, l’algoritmo non solo propone un percorso alternativo, ma aggiorna anche l’orario del locker di destinazione.

Dalla spedizione di beni all’elaborazione dei dati

Quando i magazzini “parlano ai veicoli”, l’ultimo miglio si fonde con la produzione. Le piattaforme di urban manufacturing (stampa 3D, riparazioni, personalizzazioni locali) possono generare e spedire beni a pochi metri dal cliente, eliminando tratte intermedie. In prospettiva, la catena logistica 5.0 non trasporta solo prodotti, ma conoscenza e dati, in un equilibrio tra efficienza tecnica e qualità umana del lavoro.

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