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Autostrade, rimborsi per ritardi e disagi anche per l’autotrasporto. Verso un’App unica per tutti i gestori

L’Autorità per la regolazione dei Trasporti ha confermato che il nuovo regime coinvolgerà anche il traffico pesante: i primi rimborsi a partire dalla metà del 2026, scatteranno in caso di blocco del traffico superiore a 60 minuti. Un’App unica garantirà i pagamenti in un borsellino digitale, ma si potrà richiedere il rimborso anche sotto altre forme. In aggiornamento i rapporti con i concessionari per inserire le nuove regole nei piani economico-finanziari

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Al via da metà del 2026 i rimborsi per ritardi e disagi causati dai cantieri sulle autostrade. Il nuovo regime sarà valido anche per l’autotrasporto. L’inclusione del trasporto pesante tra gli utenti che avranno diritto al rimborso è stata confermata a Uomini e Trasporti dall’Autorità di regolazione dei Trasporti che ieri ha approvato la delibera 211/2025 per introdurre il diritto al rimborso del pedaggio autostradale in caso di disagi dovuti alla presenza di cantieri e in caso di blocco del traffico dovuto a cause diverse (es. incidenti, fenomeni meteo). Si tratta di un provvedimento, annunciato dal Presidente Zaccheo nella Relazione annuale al Parlamento del 17 settembre scorso, che risponde all’esigenza – secondo l’ART – di offrire “maggiori garanzie ai cittadini che, sempre più spesso, si trovano a fronteggiare rallentamenti e disagi legati alla presenza di cantieri o a blocchi del traffico”. Sul tema è intervenuto anche il ministro Salvini per esprimere grande soddisfazione “per una misura spartiacque che risponde all’esigenza di offrire maggiori garanzie ai cittadini che si trovano a fronteggiare rallentamenti e disagi legati alla presenza di cantieri o a blocchi del traffico”

“Con questa delibera – ha dichiarato il Presidente Nicola Zaccheo – l’Autorità ribadisce un principio essenziale: il pay per use, il pedaggio deve essere sempre equo e proporzionato al servizio effettivamente usufruito. È un atto di tutela verso i viaggiatori. D’altro canto, l’Autorità non può non tener conto dell’importanza dei cantieri per la manutenzione, la sicurezza, e il miglioramento dell’infrastruttura. Occorre allo stesso tempo – continua Zaccheo – considerare un altro aspetto fondamentale quello della sostenibilità complessiva del sistema: contemperare i diritti degli utenti con la tenuta economica delle infrastrutture è indispensabile per garantire un equilibrio duraturo”. 

Vediamo il nuovo regime nel dettaglio.

Entrata in vigore

Il nuovo regime entrerà in vigore entro il 1° giugno 2026 per i casi di blocco traffico e per la presenza di cantieri su percorsi che insistono interamente su tratte gestite dal medesimo concessionario. Entro il 1° dicembre 2026 per i rimborsi in caso di cantieri presenti su percorsi che insistono su tratte gestite da più concessionari. In un primo periodo, che durerà fino al 31 dicembre 2027, ART monitorerà l’applicazione delle misure e il funzionamento del meccanismo ed effettuerà una verifica di impatto da concludersi entro il 31 luglio 2027, in modo da poter provvedere, se sarà necessario, agli affinamenti del caso.

Quando scatterà il diritto

Per i percorsi con lunghezza inferiore ai 30 chilometri, il diritto al rimborso è indipendente dal ritardo, mentre per le tratte tra i 30 e i 50 km, il rimborso si attiva per uno scostamento di almeno 10 minuti, infine per i percorsi superiori ai 50 chilometri, il ritardo deve essere di almeno 15 minuti. I rimborsi di importo inferiore a 10 centesimi di euro non verranno accreditati, ma bisognerà avanzare almeno un euro. Niente rimborso in caso di riduzione generalizzata del pedaggio o in presenza di un cantiere emergenziale (ossia, i cantieri installati a seguito di incidenti, eventi meteo o idrogeologici di carattere straordinario e imprevedibile, attività di soccorso e connessi ripristini) e di cantieri mobili, ma solo nel primo periodo di applicazione del regime. I concessionari dovranno fornire adeguata informazione all’utenza circa lo stato e la programmazione anche per i cantieri mobili. Inoltre, avranno diritto alle stesse tutele degli utenti occasionali, con la possibilità di recedere dall’abbonamento se i lavori diminuiscono la fruibilità del percorso abituale.

Come si calcolerà il rimborso

In caso di blocco del traffico, quindi, il rimborso si calcola sul pedaggio relativo alla tratta interessata secondo le seguenti soglie:

– Blocco tra i 60 e i 119 minuti: rimborso pari al 50%

– Blocco di durata compresa tra i 120 e i 179 minuti, rimborso pari al 75%

– Blocco di durata > 180 minuti, rimborso integrale (100%).

App unica per tutti i gestori

Tutte le informazioni sulla viabilità e i rimborsi, automatici, saranno gestibili grazie ad una App unica per tutti i gestori. Chi non utilizza l’App potrà comunque richiedere il rimborso tramite i canali messi a disposizione dai concessionari, come numeri verdi o portali web dedicati.

Aggiornamento dei Pef dei concessionari

La disciplina dei rimborsi sarà inserita nelle nuove concessioni autostradali e applicata anche a quelle in corso attraverso atti aggiuntivi stipulati tra concedente e concessionario in occasione del primo aggiornamento o revisione del piano economico-finanziario. A regime, gli importi corrisposti agli utenti per i rimborsi in presenza di cantieri non possono essere recuperati dai concessionari tramite il pedaggio. Per le sole concessioni già vigenti, al fine di consentire un passaggio graduale, ART ha previsto un meccanismo che consente un parziale e temporaneo recupero delle somme versate agli utenti a valersi sul pedaggio: pieno recupero (100%) per gli anni 2026 e 2027) e riduzione graduale negli anni successivi, fino al 2030 (75% nel 2028, 50% nel 2029 e 25% nel 2030). L’impatto sul pedaggio sarà praticamente impercettibile per gli utenti.

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