Come viaggeranno i veicoli industriali tra dieci anni? Oggi nessuno può dirlo, almeno per quanto riguarda i modelli delle prossime generazioni, perché l’Unione Europea deve ancora definire le regole entro cui dovranno muoversi i costruttori. Il diesel resterà, almeno per i veicoli industriali, ma sarà soggetto ai limiti dell’Euro 7, crescerà l’elettrico, ma al fianco di nuovi carburanti, come quelli prodotti da fonti rinnovabili o sintetici. Ciò è quanto sta emergendo dalle proposte che in questi giorni stanno uscendo dal Parlamento Europeo e dal Consiglio UE. Le illustra in questo episodio del videocast “K44 Risponde” Marco Digioia, segretario generale dell’associazione europea Uetr, che raccoglie le sigle dell’autotrasporto.
L’organo della Comunità europea approva il nuovo regolamento, stabilendo per i mezzi pesanti limiti di emissione inferiori e condizioni di prova leggermente adeguate rispetto alle norme Euro 6 (graziate auto e furgoni). Tuttavia, nella proposta vengono rinviati di circa due anni i tempi di adozione della nuova normativa, garantendo più tempo alle aziende nella riconversione verso la transizione green sia per i veicoli leggeri sia per i pesanti
Dal 1° ottobre nell’area B del capoluogo lombardo si entrerà soltanto se si dispone di dispositivi in grado di vedere angoli ciechi. È un vincolo dettato per i camion, mentre nulla si prevede per gli utenti deboli della strada. Ecco perché Unatras chiede al ministro dei Trasporti di verificare che non si attuino penalizzazioni contro i mezzi pesanti e che si faccia chiarezza su decisioni disomogenee che ogni amministrazione locale potrebbe adottare creando caos e disagi
L’associazione invita le associazioni a collaborare maggiormente per affrontare la sfida della Transizione energetica e migliorare l’efficacia nelle relazioni con la politica. Occorre far comprendere al governo l’importanza del comparto Trasporto e Logistica che conta il 10% del PIL italiano, 180 mld di fatturato e occupa oltre 1,5 milioni di lavoratori
Due blocchi di finanziamenti concessi al settore in passato – il primo di 160 milioni e il secondo di 37 – erano rimasti privi di cassa. Ma il viceministro, dopo un confronto con il MEF, è riuscito a recuperare le risorse. Adesso, per risolvere la prima partita è attesa la pubblicazione imminente di un decreto interministeriale, mentre per la seconda è stato presentato un emendamento a un decreto in discussione in Senato da convertire entro il 10 ottobre
Il Ministro accusa anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di non aver firmato l'avvio della procedura di infrazione contro Vienna
La confederazione sindacale crea un nuovo coordinamento nazionale Trasporti, che si affianca a quello Logistica e Viabilità. Avrà come responsabile nazionale settore «conducenti» Domenico Lizzi, che interpreta il suo ruolo come un «punto di contatto tra le esigenze di chi lavora sulla strada e la parte datoriale», allo scopo di ritrovare il lato umano del trasporto, «di far comprendere che sul camion c’è una persona e non l’interfaccia di un tachigrafo»
Preoccupata per il taglio di 37 milioni dalla misura destinata a incentivare sostituzione e rinnovo del parco veicolare per l’anno 2021 e per la totale mancanza dei fondi destinati agli utilizzatori di GNL, il raggruppamento unitario delle associazioni scrive al ministero per chiedere, oltre che un incontro urgente, di contenere l’alto costo del gasolio non tramite tagli generalizzati delle accise alla pompa, ma con la concessione dei crediti di imposta