Cresce il traffico pesante per il trasporto delle merci sulle strade italiane, in particolare sulla rete autostradale. I chilometri percorsi sono in relazione alle dimensioni delle aziende: più sono grandi e maggiori sono le distanze coperte, ma restano i problemi legati al gap infrastrutturale alla base di ritardi e attese: il 9,9% delle imprese subisce un ritardo superiore a 30 minuti per arrivane nei 3 porti più vicini, raggiungibili in 90 minuti dal 47,5% delle realtà.

Un po’ meglio sul fronte ferroviario dove l’80,7% delle aziende trova un terminal nel raggio di 90 minuti di percorrenza, ma, nonostante ciò, l’8,4% accumula ritardi superiori ai 30 minuti nel tragitto. La fotografia della logistica su strada emerge dal Report 2025 dell’Osservatorio Freight Insight attivo nell’ambito di Most in collaborazione con Conftrasporto.

Lo studio redatto da Vittorio Marzano (Federico II di Napoli) e Damiano Frosi (Politecnico di Milano), presentato nel corso di un evento organizzato a Roma dal Centro studi finanziato con fondi PNRR, indaga i cambiamenti generati negli ultimi anni nel settore del trasporto stradale delle merci, partendo dai dati sul traffico pesante sulle strade che passa dai 27,7 miliardi di veicoli-Km del 2022 ai 30,9 miliardi del 2024, con un incremento del 3,45% che si riversa in particolare sulla rete autostradale che segna un incremento dell’10%.

Sono le grandi aziende ad avere percorrenze più lunghe, ma sono anche quelle dove il fatturato cresce di più. La ricerca condotta su un campione di 320 realtà stratificate per dimensione aziendale ha dimostrato come le imprese più strutturate sono più attive nel groupage, mentre le piccole realtà coprono più che altro il mercato del FLT, Full Truck Load, cioè il carico completo, mentre nel LTL, il Less Than Truck Load non c’è differenza sulle dimensioni dei vettori.


