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26%: è la quota di progetti AI che impatteranno nei prossimi tre anni sulla «logistica da ufficio»

Anche autisti e magazzinieri coinvolti nei processi di trasformazione imposti dall’AI, ma i progetti che svilupperanno soluzioni per il lavoro sul campo si fermano al 16% tra quelli che le aziende adotteranno nel prossimo triennio. Tra cui l’identificazione smart dei veicoli, la comunicazione automatizzata tra azienda e mezzo, immagini che contano i colli ed eventuali danni. Tra le applicazioni da ufficio, la predizione dei tempi di attesa al carico e scarico, l’analisi delle scorte, pratiche doganali smart ed etichette intelligenti

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Anche nella logistica, l’intelligenza artificiale inciderà di più e prima sulle mansioni svolte negli uffici con un impatto del 26% rispetto ai progetti che verranno sviluppati nei prossimi 3 anni dal 44% della committenza. Oltre il 50% delle aziende che acquistano servizi di trasporto e movimentazione delle merci sta già sviluppando soluzioni per testare l’apporto dell’AI: il 38% riguarda il restyling di processi aziendali, di cui un terzo è dedicato alla logistica. Come è immaginabile si stanno muovendo in primis le grandi aziende: il 46% dei committenti impegnati in progetti di intelligenza artificiale ha un fatturato che supera i 250 milioni di euro. La fotografia aggiornata emerge dall’ultimo rapporto dell’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano dal titolo “Intelligenza (artificiale e umana) per il futuro della Logistica”. 

Secondo la ricerca dell’Osservatorio, che può contare su un campione di 766 aziende committenti, il 53% di queste ha già adottato sistemi AI, il 28% per svolgere attività trasversali (report, trascrizioni ecc), il 38% per ridisegnare processi aziendali, di cui un terzo impatta sulle attività legate alla logistica delle merci. Un dato destinato a crescere notevolmente nei prossimi tre anni quando il 44% delle aziende svilupperà soluzioni AI per gestire la logistica, di queste il 26% impatteranno mansioni da ufficio e il 16% su quelle necessarie sul campo, svolte da autisti e magazzinieri.

Tra le soluzioni già individuate, sistemi che, analizzando le consegne effettuate in passato e le caratteristiche dei punti di consegna, riescono a stimare i tempi di sosta (parcheggio, scarico, tempo trascorso presso ciascun punto di consegna), supportando la definizione del routing per la distribuzione urbana. L’analisi delle scorte e della domanda storica, l’elaborazione di immagini acquisite da una rete di telecamere per tracciare gli spostamenti dei mezzi di trasporto in un nodo logistico. Un sistema che identifica i veicoli tramite la lettura di targhe e codici seriali e rileva eventuali danni, automatizzando alcune operazioni di check-in o che analizza le immagini delle unità di carico, contando il numero di scatole. Etichette smart in grado di automatizzare la verifica della corrispondenza tra le quantità riportate in tali documenti ed il carico ricevuto o spedito e dichiarazioni doganali senza più errori. E infine, interazione automatizzata tra gli autisti e le aziende di autotrasporto. 

La ricerca sottolinea anche il grande interesse delle startup per le soluzioni legate alla logistica. Sono 175 le realtà contate dal Politecnico che stanno lavorando a progetti di intelligenza artificiale applicata alla logistica, il 53% di questi andranno a sviluppare il learning rispetto al processo, in altre parole soluzioni che agevolano la conoscenza dei dati in un sistema. Un’altra fetta importante di sperimentazione, che riguarda il 30% dei progetti, si basa sul Natural Language Processing, ovvero la capacità di comprendere e generare il linguaggio umano.

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