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Morelli (Anita): «La priorità per l’autotrasporto? L’innovazione digitale»

“Chi non coglie l’opportunità di innovarsi, rimane ai margini” ne è convinto il presidente di Anita, una delle prime associazioni a percorrere la penisola da Nord a Sud per incontrare le aziende sul territorio. Tra le preoccupazioni più profonde – dice in questa intervista – c’è il tema delle nuove tecnologie. Il bando del Mit rappresenta una grande opportunità”. Ecco perché l’associazione confindustriale ne parlerà nella prossima assemblea pubblica a Gubbio il 19-20 settembre

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Tutto si gioca sull’innovazione tecnologica. Ne è convinto Riccardo Morelli, presidente di Anita che ha accettato di parlare con U&T all’indomani della pubblicazione del bando LogIN Business, ma anche della pubblicazione in Gazzetta della legge di conversione del Dl Infrastrutture con le nuove regole per le soste. “Il bando è una grande opportunità – dice Morelli – ma anche il Dl Infrastrutture”. Infatti, nonostante le critiche arrivate da Confindustria, Morelli è convinto che “vera sfida sia quella di arrivare a non applicare la maggiorazione per le soste, poiché questo significherebbe che non ci sono più tempi morti”. 

Digitalizzazione e AI sono tra i temi della vostra assemblea annuale che si terrà il 19 e 20 settembre a Gubbio. Che cosa rischiano le aziende che non investono in tecnologia? 

Rimandano l’opportunità di innovarsi, con il rischio che questa scelta le porti ai margini del mercato. L’innovazione digitale rappresenta la chiave per realizzare l’evoluzione dei processi aziendali verso modelli più efficienti, capaci di sfruttare le potenzialità della tecnologia a vantaggio delle imprese, migliorandone la performance. Tra gli abilitatori più moderni della transizione digitale, l’intelligenza artificiale generativa rappresenta l’elemento più avanzato e dirompente: sotto forma di applicativo è in grado di trattare i dati incamerandoli, analizzandoli, trattandoli e rendendoli interoperabili, imparando dall’ambiente circostante quali scelte compiere per raggiungere un obiettivo, completare un processo. Una leva per la crescita del comparto, ma anche per il Sistema Paese: l’adozione di tecnologie digitali, gli investimenti in ricerca e sviluppo, la formazione e le nuove competenze, infatti, possono migliorare le performance di tutti i settori dell’economia nazionale. Consapevoli, dunque, che la digitalizzazione rappresenti un fattore competitivo anche per la categoria dell’autotrasporto merci e della logistica, abbiamo deciso di portarla sotto la lente nel corso della nostra assemblea pubblica. L’iniziativa, intitolata “La velocità del cambiamento – Tra innovazione e nuovi equilibri globali”, sarà l’occasione per ascoltare il punto di vista di esperti provenienti dal mondo istituzionale, accademico e industriale, con l’obiettivo di orientare l’uditorio per cogliere al meglio gli strumenti messi a disposizione dalla rivoluzione digitale. 

Avete da poco concluso un roadshow con le imprese del territorio. Quali sono, secondo il vostro osservatorio, le iniziative più urgenti e utili nella logistica?

Durante il nostro percorso composto di 13 momenti di confronto, dal Nord al Sud dell’Italia, abbiamo incontrato oltre 500 aziende del settore, con l’intenzione di comprendere le nuove esigenze degli imprenditori e di rafforzare lo stretto legame che negli anni si è venuto a creare tra questi e l’associazione. Sono convinto che ogni progetto associativo debba basare le proprie scelte sulla partecipazione degli associati, i protagonisti della categoria, e, in questo senso, ogni occasione ci ha offerto risposte chiare rispetto alle iniziative più urgenti da intraprendere. Il filo conduttore per eccellenza di tutti i seminari, infatti, è stata proprio l’innovazione digitale: un’urgenza per le imprese che vogliono realizzare una crescita costante e durevole. Ogni incontro, dunque, ci ha permesso di comprendere che la direzione impartita alle nostre iniziative, come ad esempio l’attivazione delle partnership nell’ambito di Confindustria Innovation Hub per la misurazione della maturità digitale, corrono nella giusta direzione. Quella del futuro. 

È stato appena pubblicato il bando che stanzia 157 milioni derivanti dal Pnrr per la digitalizzazione della logistica, ma i tempi sono strettissimi. Che cosa devono fare le aziende per non perdere questa occasione?

La pubblicazione del bando “Log-IN Business” da parte del MIT segna una tappa strategica per consentire all’intera filiera logistica di cogliere il potenziale della rivoluzione digitale. La misura, infatti, permette alle imprese di presentare progetti volti a realizzare lo scambio delle informazioni tra gli attori del sistema logistico, la dematerializzazione documentale anche per mezzo di e-CMR e e-FTI, la pianificazione efficiente dei carichi, il miglioramento dell’integrazione modale sostenibile in un’ottica di interoperabilità, creando così le condizioni per operare con un unico linguaggio e realizzare il cambiamento. Tutti gli attori della categoria hanno la responsabilità di non sprecare l’opportunità di un cambio di passo significativo, senza vincoli di dimensione per le aziende. ANITA, che ha incoraggiato l’assegnazione di risorse dedicate al settore attraverso la pubblicazione di un bando, è al fianco delle proprie associate per consentirgli di conoscere nel dettaglio tutte le possibili forme di progettualità, accompagnandole nella costruzione di progetti che segnino percorsi coerenti con i propri obiettivi legati alla transizione digitale. 

A proposito di occasioni perse, recentemente Leopoldo Destro ha preso posizioni contrarie alle norme sui tempi di attesa al carico e scarico presenti nel DL Infrastrutture. Anita che cosa ne pensa? 

ANITA ha sostenuto la misura al tavolo del MIT, che è stata poi inserita nel Dl Infrastrutture e non può che confermare lo spirito dell’iniziativa, che è quello di portare ad un miglioramento dell’efficienza logistica, anche attraverso il dialogo costante con le imprese del comparto manifatturiero, portato avanti dal Delegato del Presidente di Confindustria, Leopoldo Destro, nel gruppo tecnico di Confindustria. Attraverso questa norma la vera sfida è quella di arrivare a non applicare la maggiorazione, poiché questo significherebbe che non ci sono più tempi morti. 

Infine, un tema urgente, legato alla tecnologia, è il ricambio del parco mezzi. Che cosa può spingere le aziende ad accelerare su questo fronte?

Il parco circolante italiano è uno tra i più vetusti in Europa, e, come ho sempre sostenuto, gli obiettivi hanno bisogno di essere condivisi per essere realizzati. ANITA e le aziende associate hanno colto da tempo l’importanza di intervenire per dotarsi di flotte moderne. Per accelerare il cambiamento, dunque, resta centrale incrementare in maniera sostanziosa il Fondo Investimenti Autotrasporto, come già annunciato dal Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. L’auspicio è che il relativo decreto possa essere emanato in tempi brevi, così da consentire alle aziende di pianificare con maggiore certezza il ricambio dei mezzi, per ridurre la propria impronta carbonica e al tempo stesso aumentare l’efficienza e la sicurezza del trasporto. Contestualmente, le Istituzioni europee dovrebbero scegliere di attivare la clausola di revisione del regolamento “Standard CO2 per veicoli pesanti”, tenendo conto dei biocarburanti e dei carburanti sintetici, tecnologie meno costose e più mature di quelle indicate nel dispositivo europeo. Una soluzione incentrata sul principio della neutralità tecnologica è quello che serve per realizzare gli obiettivi di decarbonizzazione, lasciando sullo sfondo ogni tipo di posizione ideologica.

Chi è Riccardo Morelli

E’ il Presidente di ANITA dal 2023. Nato in provincia di Terni, è titolare della Morelli Logistica e Servizi, un’importante realtà imprenditoriale umbra. Già attivo dal 2017 nel mondo associativo come Vicepresidente di ANITA, tra il 2020 e il 2024 Riccardo Morelli ha ricoperto anche la carica di Presidente della Sezione di Terni di Confindustria Umbria, dove ha realizzato un ambizioso piano di crescita e sviluppo delle realtà imprenditoriali locali.

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