La logistica alla prova dei dazi si scopre più forte (per ora). È ancora tutto da vedere quello che succederà nelle prossime settimane quando l’accordo firmato il 27 luglio tra Donald Trump e Ursula von der Leyen verrà applicato in tutte le sue parti, ma per il momento scopriamo che l’effetto annuncio sulle tariffe americane ha portato bene al commercio mondiale di container aumentato nei primi tre mesi del 2025 del 4,2%, dopo un 2024 con un +6%.
Risultati incoraggianti si scorgono anche per il trasporto su strada: l’Osservatorio Freight Insights nell’ambito di Most ritiene che il traffico stradale delle merci in Italia sia il doppio rispetto ai dati europei, alzando l’asticella fino a 37,4 miliardi di veicoli/km.
A tutto questo si aggiunge l’immobiliare, da sempre sentinella attendibile dei cicli economici. Gli investimenti per la logistica – secondo il rapporto di Dilis, gruppo internazionale del real estate – sono aumentati del 61% nei primi 6 mesi dell’anno (rispetto allo stesso periodo del 2024).
E fin qui tutto bene. Ma i prossimi mesi saranno anche quelli della logistica alla prova della digitalizzazione. Una necessità che sta diventando prioritaria per le aziende, come ci racconta il presidente di Anita, Riccardo Morelli, nell’intervista rilasciata a Deborah Appolloni. Il bando con i fondi del PNRR è stato appena pubblicato: in questa edizione dei 100 numeri abbiamo dato spazio a una piccola guida con l’obiettivo di semplificare i passaggi burocratici richiesti per l’accesso ai contributi. Il 1° settembre aprirà la piattaforma informatica per le domande. Il settore è chiamato a una corsa contro il tempo per approfittare di una opportunità arrivata (molto) in ritardo: le aziende avranno a disposizione solo 7 mesi dalla domanda alla rendicontazione dei progetti. Ce la faranno?
E qui arrivano, dopo le luci, le molte ombre con le quali gli imprenditori dell’autotrasporto e della logistica si trovano ancora a fare i conti. Dai dati vediamo che lavorano ancora in un contesto non ottimizzato: sempre lo studio di Freight Insights ci avverte che i viaggi a vuoto, per esempio, non sono un retaggio del passato, ma una triste quotidianità.
Un altro studio sull’uso della tecnologia nella logistica ci informa che, in assenza di manutenzione corretta, i dispositivi possono essere fonte di rallentamenti: in media ogni addetto perde 12 ore di lavoro al mese a causa di smartphone o scanner mal funzionanti.
Scopriamo, infine, la cosa più dolorosa e al tempo stesso più eclatante delle ombre nel sistema: tornano a crescere gli incidenti mortali a bordo di autocarri. Lo certificano l’Istat e l’Aci nel report 2024 che notifica un incremento del 30,4% delle vittime sui mezzi pesanti. Svanito l’effetto dell’up grade tecnologico dei nuovi mezzi? Niente affatto. La tecnologia è fondamentale, ma non può nulla contro la volontà dell’uomo che la manomette e la disattiva.
Così arriviamo al reel che questo mese ci propone Laura Broglio, illustrandoci la recente sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato 4 mesi di reclusione a un autotrasportatore che aveva manomesso il tachigrafo. Sappiamo che non si tratta di un caso isolato, ma fino a quando gli operatori del settore saranno costretti a rinunciare alla tecnologia e alla sicurezza per assecondare il mercato?