Controllare 80 camion, anziché uno solo, in 20 minuti. È il risultato che la Polizia Stradale può ottenere grazie alla tecnologia di controllo a distanza del tachigrafo. Un dato emerso da un’attività dimostrativa effettuata lungo l’A1, tra Firenze e Bologna, a cui ha preso parte anche la nostra redazione.
Un test sul campo per mostrare come, grazie a un’operazione di pre-filtraggio a distanza (cioè grazie alla comunicazione da remoto con il tachigrafo installato a bordo dei camion), sia possibile verificare in pochi minuti decine di veicoli in transito e selezionare solo quelli sospetti per un controllo fisico. Un modo per ottimizzare risorse, ridurre i fermi inutili e concentrare gli sforzi là dove servono davvero.
Controlli mirati e più efficaci
Come ci ha raccontato Davide Leone, Commissario Dirigente del Centro Operativo della Polizia Stradale di Firenze, «grazie al controllo da remoto possiamo concentrarci solo sui veicoli per cui il sistema ha rilevato un’anomalia, un possibile indizio di infrazione. Questo ci consente di ottimizzare i controlli: nello stesso tempo in cui prima fermavamo un solo mezzo, oggi possiamo esaminare decine di veicoli e intervenire solo dove serve davvero».
Il principio alla base è semplice: evitare fermi casuali e puntare a controlli selettivi, basati su indizi concreti di irregolarità. In questo modo si tutela la maggior parte degli autotrasportatori che operano nel rispetto delle regole, riducendo per loro perdite di tempo e disagi. Ma al tempo stesso si alza l’attenzione verso chi invece le regole le viola.

Come funziona il sistema
Alla base di questa innovazione c’è la tecnologia DSRC (Dedicated Short Range Communication), che consente ai tachigrafi intelligenti di seconda generazione di trasmettere a breve raggio un pacchetto di dati standardizzati relativi al veicolo e alla guida.
Per ricevere e interpretare questi dati, le autorità utilizzano il modulo DSRC-RP, un dispositivo portatile e versatile progettato da VDO appositamente per i controlli su strada. Può essere montato, ad esempio, sul tetto di un veicolo delle forze dell’ordine tramite supporti magnetici o a ventosa, oppure installato su un treppiede per effettuare controlli statici a bordo strada. È inoltre in fase di sviluppo la sua implementazione su infrastrutture fisse – come i portali stradali – per automatizzare ulteriormente i controlli.
Il funzionamento, quindi, è semplice: il modulo riceve dal tachigrafo del mezzo in transito un pacchetto di dati contenente 25 parametri chiave previsti dalla normativa europea.
Tra questi, alcuni dei più rilevanti sono:
- assenza della carta del conducente inserita,
- mancata taratura del tachigrafo,
- interruzione dell’alimentazione di energia,
- incoerenze tra il movimento del veicolo e lo stato di guida dichiarato,
- errori di funzionamento o tentativi di manomissione.
Tutte queste informazioni arrivano in tempo reale agli agenti, che decidono se fermare o meno il veicolo per un controllo completo. È importante sottolineare che il controllo a distanza non comporta automaticamente una sanzione. Quest’ultima può essere emessa solo dopo una verifica fisica: se il sistema rileva un’anomalia, la pattuglia interviene fermando il veicolo per accertare direttamente la violazione e procedere, se necessario, con la multa.

Sicurezza e competitività
«L’obiettivo di tutto questo – aggiunge Leone – è finalizzato alla sicurezza della circolazione stradale. I mezzi pesanti rappresentano un elemento critico in ambito autostradale, e il rispetto dei tempi di guida è fondamentale per ridurre i rischi». Ma c’è anche un risvolto economico: chi lavora in regola deve poter competere ad armi pari, senza essere penalizzato da chi aggira le regole.
E in alcuni casi, le anomalie rilevate su strada possono essere solo il primo segnale di qualcosa di più ampio, che può portare, in caso di comportamenti recidivi, alla segnalazione del caso all’Ispettorato del Lavoro. «Capita spesso infatti – spiega Leone – che, a seguito di un’anomalia riscontrata su un singolo veicolo, si attivino indagini a più ampio spettro, anche all’interno dell’azienda per verificare l’intera catena. Le indagini prendono spunto sempre dai controlli su strada»
Le immagini e le interviste raccolte sul campo durante l’attività saranno protagoniste di un video-reportage in uscita venerdì 30 maggio sul nostro canale YouTube K44, con il racconto completo dell’operazione. Qui sotto il link alla première.