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Autotrasporto ostaggio del traffico: caos nel tratto toscano dell’A1. La FAI: «Subito riduzione dei cantieri e tavolo di confronto»

Code chilometriche, continue chiusure notturne e lavori sul viadotto dell’Indiano compromettono l’attività del traffico pesante e penalizzano l’export del made in Italy. La denuncia arriva dalla FAI che punta il dito sui dieci anni di lavori per il completamento dell’adeguamento delle corsie in direzione nord e chiede interventi immediati. Il Segretario generale dell’associazione, Carlotta Caponi, rilancia la proposta di un tavolo di confronto che porti alla riduzione dei cantieri e alla flessibilità sui tempi di guida

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Code chilometriche in A1, in particolare nel tratto toscano, tengono in ostaggio l’autotrasporto. La denuncia di una situazione diventata insostenibile e penalizzante anche per l’export italiano arriva dal Segretario Generale della FAI, la Federazione degli Autotrasportatori Italiani, Carlotta Caponi che interviene con forza per denunciare la gravissima situazione in cui versa la circolazione in A1, in particolare in direzione nord tra Incisa Valdarno e Barberino del Mugello. “Da settimane – spiega Caponi – riceviamo continue segnalazioni da parte delle nostre aziende associate, stremate dalle code chilometriche che si formano quotidianamente lungo questa direttrice strategica per il trasporto nazionale e internazionale”.

Ancora lavori a distanza di 10 anni

La FAI denuncia il mancato completamento dei lavori, annunciato già nel 2016, in occasione dell’inaugurazione della galleria a tre corsie in direzione sud.  “L’allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi – si legge in una nota – annunciava la conclusione dell’intervento anche in direzione nord entro due anni. A distanza di quasi un decennio, invece, l’arteria resta incompleta, congestionata e assolutamente inadeguata a sostenere i flussi attuali di traffico pesante”.

A questa criticità si sommano le continue chiusure notturne, un traffico già pesantemente compromesso nella zona fiorentina e, da ultimo, i lavori sul Viadotto dell’Indiano – unico percorso alternativo alla A1 – che resteranno attivi per due mesi, aggravando ulteriormente la situazione.

Riduzione dei lavori e tavolo di confronto

“Per i nostri associati – continua il Segretario – il rispetto dei tempi di guida e riposo diventa pressoché impossibile. Si tratta di aziende che operano in settori strategici, come il trasporto di merce destinata all’export per il comparto fashion, che non possono permettersi ritardi. Ma oggi è l’intero comparto dell’autotrasporto a pagare un prezzo insostenibile.”

La FAI chiede quindi con urgenza la riduzione al minimo dei lavori stradali nei tratti più critici, soprattutto in vista dell’esodo estivo, un tavolo di confronto immediato tra MIT, Autostrade per l’Italia, Regione Toscana e rappresentanze del settore e maggiore tolleranza nelle verifiche sui tempi di guida, nei casi in cui sia documentabile l’attesa in coda causata da lavori o disservizi.

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