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Ccnl logistica e autotrasporto: patto di filiera contro la concorrenza sleale

Cambiare approccio e paradigma sia da parte dei committenti, invitati a non scegliere il vettore solo in base al prezzo, sia da parte delle aziende che devono prendere coscienza dell’importanza della logistica come asset fondamentale per la produzione. E’ questa la riflessione emersa durante la presentazione di Viaggiante, non Viaggiante, il primo libro sul nuovo Ccnl edito da Uomini e Trasporti

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Un patto tra aziende e lavoratori che abbracci tutta la filiera in nome del nuovo contratto collettivo nazionale della logistica e dell’autotrasporto contro la concorrenza sleale con la committenza impegnata a cambiare le regole d’ingaggio. Un contratto che diventi leader nel settore e venga applicato da tutte le aziende a rispetto della regolarità nel mercato. È questa l’intenzione che è emersa nel corso dell’evento per la presentazione del volume Viaggiante, non Viaggiante, il primo libro sul nuovo Ccnl redatto dalla redazione di Uomini e Trasporti (Gruppo Federtrasporti)

L’invito a superare la logica del prezzo per la scelta del trasportatore per favorire una scelta mirata alla qualità del servizio è l’indicazione arrivata dall’unico rappresentante della committenza presente al tavolo. “Il cambio del paradigma devono farlo i committenti – ha detto Alberto Spinelli, Logistics & S&OP Manager di Latteria Soresina e socio dell’Osservatorio TCR – chiedendo trasparenza e flessibilità”, ma anche riconoscendo la giusta marginalità al trasporto. “Dopo l’ok al Ccnl – ha detto Spinelli – abbiamo rivisto le tariffe del 3%”. Il nodo è appunto l’applicazione del contratto da parte di tutte le realtà aziendali che però devono essere messe nelle condizioni di adeguare tariffe e trattamento. Infatti, alla base del nuovo Ccnl, come ha ricordato Michele De Rose, segretario nazionale id FiltCgil, c’è “un patto per il settore”, ovvero un salto culturale che porti sullo stesso piano lavoratori ed aziende “tanto che il nostro Ccnl è stato approvato – ha detto De Rose – dal 99% dei lavoratori”.

Il nuovo Ccnl, approvato lo scorso dicembre, ha reso più robusta la busta paga degli autisti in particolare, ma ha introdotto anche molte nuove regole. “Abbiamo modernizzato il contratto – ha fatto notare Giuseppina Della Pepa, segretario generale di Anita – abbiamo fatto un salto per accompagnare le aziende in questo processo”. Anche le piccole realtà stanno apprezzando il nuovo impianto normativo, seppure con alcune difficoltà legate alla redditività. “Il nuovo Ccnl ha un alto valore – ha riconosciuto Sergio Lo Monte, segretario nazionale di Unatras e Confartigianato – ma le aziende devono operare in un sistema in cui il lavoro viene pagato correttamente, se siamo ancora al massimo ribasso si perde redditività. Al Governo chiediamo di tenerne conto riconoscendo il Ccnl come prerequisito per ottenere incentivi”. Sulla necessità di applicare il nuovo Ccnl è intervenuto anche Michele Morrocchi, ufficio lavoro di Legacoop. “Occorre prestare attenzione alla formazione – ha detto – e non solo alla parte economica che comunque va considerata in caso di ispezioni”. Per il segretario nazionale della Fiap, Alessandro Peron, la questione è puramente culturrale. “Sono gli imprenditori che accettano certe tariffe – ha tuonato – occorre cambiare l’approccio: diventare sexy per attrarre forza lavoro e contare di più sul mercato”. 

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