Controlli del tachigrafo solo per accertare i tempi di guida e riposo in linea con la normativa europea, più controlli su tutta la filiera in caso di incidenti, più ispezioni da parte della Polizia stradale nelle aree di sosta volte a rendere più sicuri i parcheggi in attesa che anche in Italia ci siano un numero sufficiente di “Safe and Secure parking” dove autisti e mezzi possono riposare in sicurezza, ma anche potenziamento della sorveglianza sui distacchi internazionali, sui trasportatori provenienti da Paesi extracomunitari e verifica sull’informativa per il fissaggio del carico, assente nella lista di controllo, ma oggetto di un’incidentalità crescente. Sono queste, in sintesi, le indicazioni raccolte da Trasportounito in un documento consegnato nei giorni scorsi alla Polizia stradale nel corso di una riunione sul trasporto pesante alla presenza del Direttore del Servizio, Santo Puccia.
In aggiunta agli 8 punti del documento, sono state segnalate altre due questioni già sottoposte al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel corso del tavolo di confronto con le altre associazioni di categoria, ovvero la richiesta di esenzione degli autisti professionisti dalla sospensione breve della patente di 7 o 15 giorni introdotta con l’ultima riforma del codice della strada e l’eliminazione dell’obbligo di pagamento immediato delle sanzioni introdotto dall’articolo 202 del codice della strada per le imprese nazionali, lasciando, come avviene negli altri paesi, il saldo su strada solo per i vettori stranieri.
Il tachigrafo nel mirino
Usare i dati del tachigrafo digitale solo per accertare il rispetto della normativa sui tempi di guida e riposo. E’ il primo punto del documento firmato dal segretario generale di Trasportounito Maurizio Longo e dal responsabile della delegazione, Fabrizio Fraioli. Trasportounito propone di intervenire sull’articolo 142 comma 6 del codice della strada che attualmente permette di usare i dati del tachigrafo anche per sanzionare il superamento dei limiti di velocità, cosa che secondo l’associazione, non sarebbe in linea con la normativa europea, in quanto la norma italiana violerebbe il principio di “prevalenza del diritto europeo”. Trasportounito, inoltre, chiede anche informazioni più dettagliate sui controlli da remoto sul funzionamento del tachigrafo, grazie ai moduli di trasmissione DSRC: particolari antenne che riescono a comunicare agli agenti lo stato del tachigrafo e permettere controlli mirati sui mezzi non regolari, come mostrato anche dal servizio realizzato da Uomini e Traporti in collaborazione con la Polizia stradale (guardalo qui). Tra le questioni poste dal documento, anche la richiesta di maggiori informazioni sul posizionamento dei controlli da remoto e la tipologia dei veicoli sottoposti a verifica. Inoltre, tra le questioni legate al tachigrafo anche quella di intensificare i controlli sui vettori extraeuropei che a partire dal 18 agosto avranno l’obbligo di sostituire la carta tachigrafica per entrare in Europa. Infine, occhi puntanti anche sulle istruzioni operative per il trasporto che attualmente vengono divise tra quelle relative al tachigrafo (corretto uso del dispositivo) e quelle relative alle parti contrattuali. La proposta è di unificare in un unico documento le due indicazioni per alleggerire i passaggi burocratici nel trasporto.
Controlli sulla filiera e sui distacchi internazionali
Accendere un faro su tutta la filiera, anche coinvolgendo l’Ispettorato del Lavoro, in caso di incidenti gravi che coinvolgono un mezzo pesante. La richiesta di Trasportounito riguarda una procedura già prevista dalla normativa (Dlgs 286/2005 e articolo 179 del Cds), ma spesso non applicata e alla base di affidamenti dei servizi di trasporto della merce nei quali verrebbe meno “l’effetto di sicurezza preventiva”. Così l’associazione chiede alla Polstrada di attivare queste verifiche, risalendo la filiera fino alla committenza anche con il coinvolgimento dell’Ispettorato del Lavoro. Attenzione anche ai distacchi transazionali dove, secondo Trasportounito, servono maggiori controlli sul posting declaration, sugli obblighi amministrativi delle aziende che distaccano e su quelle che praticano il cabotaggio.
Più sicurezza per la sosta e il carico
Assenza di spazi sicuri, furti, aree non attrezzate e senza videosorveglianza. È il panorama desolante presentato alla Polstrada nel documento, nonostante il codice della strada preveda la sosta – si legge – dei mezzi pesanti “solo in apposite aree attrezzate, segnalate con appositi cartelli”, in Italia quasi inesistenti. Allora Trasportounito chiede collaborazione alla Polizia stradale per controlli volti alla verifica delle condizioni di sicurezza in questi spazi. Infine, richiesta collaborazione anche per le modalità di fissaggio del carico che, secondo Trasportounito, vanno andrebbero inserite tra le verifiche su strada, pur in mancanza di provvedimenti sanzionatori, perché sono alla base di un’incidentalità crescente.